Bolkestein Brigades Toolkit

Tra gli interessi di bottega dei destri e la statoloatria dei sinistri è il momento di imporre un poco di sano turboliberismo.

Se anche voi non ne potete più delle balle dei politicani italioti e dei loro accoliti cerco di raccogliere un poco di informazioni e di materiale per sovvertire gli schieramenti che si affronteranno nella prossima competizione elettorale, che sia ad ottobre '22 o a marzo '23.

Dedichiamo queste unità di sabotatori della bipolare politica italiota a Frits Bolkestein, politico orange di lungo corso autore della celeberrima Direttiva osteggiata da destri e sinistri, e mettiamo nel logo il più emblematico simbolo di liberalizzazione: l'ombrellone delle concessioni balneari.

Pensate che sovvertire il bipolarismo elettorale italiota sia impresa impossibile? Io no, e comunque non abbiamo nulla da guadagnare né dalla vittoria dei destri, né dalla vittoria dei sinistri.

Fermeremo la concorrenza sul bagnasciuga

Il Governo Meloni è all'atto finale del voto di scambio con le tante lobby che supportano l'azione di Governo. Il casus belli è costituito dalle concessioni balneari, che avrebbero dovuto essere messe a gara dal 29 dicembre 2006, data di entrata in vigore della Direttiva Servizi (N. 2006/123), meglio conosciuta come Direttiva Bolkestein, dal cognome dell'economista ed ex Commissario UE di passaporto olandese.

Nota Bene: la questione giuridica è chiusa. Proroghe di concessioni o gare con criteri arbitrari sono illegittimi. Ogni interessato può fare causa ai Comuni che non mettono in gara o impongono criteri non corretti (come la storicità). La reticenza dei politici ad adottare la Direttiva, più che un regalo ai "balneari" è un regalo agli avvocati.

La Nazzzione ce lo ha MES in tel cul, vaffanculo alla Nazzzione

Con il voto della Camera dei deputati del 21 dicembre si è consumato il tradimento di uno degli Stati fondatori dell'Unione europea nei confronti dei propri partner e, altrettanto grave, il disconoscimento da parte di un Parlamento di trattati internazionali negoziati da un Governo espresso dal precedente Parlamento. Il quanto malgrado ampie rassicurazioni che si sarebbe adempiuto agli impegni presi da parte di due componenti chiave dell'esecutivo: i Ministri dell'Economia (Giorgetti) e degli Esteri. In sintesi il messaggio chiaro arrivato ai nostri partner è che dei politici italiani non è possibile fidarsi, sempre pronti a bussare a denari, ma mai disposti a rispettare gli impegni.

Aspettando il MAC LAB

Con la approvazione di Atto Camera 1324, già approvato dal Senato a luglio, Atto Senato 651, si è concluso l'iter parlamentare di un DDL fortemente voluto dal Governo e in particolare dal Ministro Lollobrigida sul divieto di produzione e commercializzazione della cosiddetta "carne coltivata". 

Poiché nel mercato unico la circolazione delle merci non può essere ostacolata per i prodotti immessi in libera pratica, questa legge andrà cestinata non appena la carne coltivata sarà autorizzata dalla Commissione Ue. Quindi può essere veicolo di propaganda non oltre le politiche 2027 (o prima se saltano "la donna-madre-italiana-cristiana" e compagnia bella).

Taxi - Corporativismo autolesionista

Il trigger del post nasce da un episodio di fine luglio. Per una serie di ritardi aerei ci troviamo senza mezzo per fare l'ultima tratta da Rogoredo a casa. Valutiamo tutte le ipotesi, anche le più assurde, prima di arrivare alla naturale conclusione: prendiamo un Taxi.

Se la naturale alternativa al trasporto pubblico viene considerata solo come extrema ratio, beh, Huston, abbiamo un problema.

Dedicata a te, ovvero la "LOLCard"

Tagliato il reddito di cittadinanza, senza distinguere tra percettori indebiti e leciti, incentivate misure inflazionistiche come contributi di ogni foggia purché superflua, il Governo Meloni si trova di fronte ad un piccolo problema.

Il potere di acquisto di generi alimentari delle famiglie ha preso una botta di circa il 20% tra dicembre 2021 e giugno 2023 (ECOICOP voce 01). Viene quindi destinato un tesoretto di mezzo miliardino per tamponare la perdita di potere d'acquisto (o la perdita di consenso). Vediamo quanto incide il contributo (per chi lo prenderà) e alcune amenità (this is LOL-craft!!!).

 

Ma che modello è Orban?

Ovvero, lo sfigatismo non è più prerogativa della sinistra.

Salvini e Meloni hanno fatto più volte riferimento all'Ungheria di Orban come modello di sviluppo. Il problema è che il paese magiaro, oltre a rivelarsi una palla al piede per l'adozione di decisioni comuni europee (ha pure fatto da trojan per i finanziamenti russi alla Le Pen), come modello non regge proprio. Un paese di fascia bassa nel ranking dell'Unione, per molti versi decisamente peggio dell'Italia.

Salvaguardare le pensioni (di domani)

Altro tormentone elettorale: le pensioni. Inevitabile. L'elettorato in età da pensione (65+, 14 milioni) raggiunge il 28,21% del totale in età di voto (49 milioni) , se ci aggiungiamo quello in odore di pensione (55+, 8,7 milioni) arriviamo al 45,77 %. I numeri? Popolazione al 1 gennaio 2022.

Quindi promettere di alzare le pensioni minime o di anticipare l'età pensionabile è una ottima strategia di marketing elettorale. Peccato sia economicamente insostenibile e si tratti di un vero e proprio furto alle generazioni future. Stiamo ancora pagando la scellerata Legge Rumor che dal 1973 al 1995 ha permesso a dipendenti pubblici anche under 40 di andarsene in pensione a spese di chi lavora.

Il voto utile

Il mio auspicio per il voto di fiducia a Draghi è stato disatteso, ma come dice mia moglie se ci capisco di economia, di politica non ci ho mai azzeccato. Mi limito quindi a scrivere di regole e dinamiche, senza previsioni. Come in tutte le campagne elettorali partirà a breve il tormentone del "voto utile" con i vari inviti a non disperdere i consensi sui "partitini" e altri luoghi comuni a manetta.