Tagliato il reddito di cittadinanza, senza distinguere tra percettori indebiti e leciti, incentivate misure inflazionistiche come contributi di ogni foggia purché superflua, il Governo Meloni si trova di fronte ad un piccolo problema.
Il potere di acquisto di generi alimentari delle famiglie ha preso una botta di circa il 20% tra dicembre 2021 e giugno 2023 (ECOICOP voce 01). Viene quindi destinato un tesoretto di mezzo miliardino per tamponare la perdita di potere d'acquisto (o la perdita di consenso). Vediamo quanto incide il contributo (per chi lo prenderà) e alcune amenità (this is LOL-craft!!!).
La narrazione meloniana
Dalle parole della PdC la misura dovrebbe coprire le 1,3 milioni di famiglie più a rischio povertà. La carta di circa 400€ con effetto leva grazie a sconti extra delle catene GDO aderenti.
Andiamo a fare alcuni test di ragionevolezza delle affermazioni di GM.
Quanto incide il contributo?
Fate conto che la spesa media in alimentari per famiglia al 31/12/2021 era di 470 € (469,91), a prezzi di giugno 2023 arriviamo a 562,07 €. Fonte: "Spese per consumi per Voce di spesa (ECoicop)" di ISTAT indicizzata come sopra.
Quindi per i beneficiari il contributo sarà di 382,50€ a fronte di una spesa di 562,07*12/52= 129,71 a settimana. Quindi il TACON copre 3 settimane scarse.
Quanti saranno beneficiati? 500 millions/382,5 = 1.307.189 famiglie su 25.263.000 famiglie rilevate dall'ISTAT. Ovvero (grossomodo) una famiglia su 20; oppure, se consideriamo solo le famiglie a rischio di povertà o di esclusione sociale, 1.307.189/6,6 milioni = circa una famiglia su 5 che ne hanno bisogno.
Assumendo poi che funzioni l'effetto leva, la carta dovrebbe avere un impatto del 15% superiore, quindi 382,50*1,15= 440€ circa. Impatto che ascende da 3 a 3 settimane e mezzo. "You can leave your hat on"
Non sappiamo però l'impatto netto delle due misure divergenti (taglio RdC e LOLCard) nel portafoglio di queste famiglie.
Sintetizziamo: 3 settimane su 52 coperte una tantum, per una famiglia su 5 a rischio. La misura sembra più un a toppa ("tacon") che una soluzione stabile. Una specie di lotteria.
Come si applica
Il contributo deve essere speso per un elenco tassativo di generi alimentari. Non si chiarisce però la tassonomia di riferimento. Ogni elenco di beni e servizi agevolati, penalizzati o proibiti (vedi vincoli alla esportazione verso la Russia) deve infatti essere univocamente individuabile per evitare abusi.
Per verificare il realismo della misura, ho provato ad applicare due tassonomie:
1) TARIC, tassonomia doganale standard per i paesi UE)
2) GS1, tassonomia standard utilizzata dalla Grande Distribuzione (GDO)
Nessuna delle due spiega al 100% l'elenco di beni agevolati. Prevale la TARIC in 22 casi su 23, ma con il controesempio degli alimenti per l'infanzia. Non specificamente trattati in TARIC, a parte in GS1.
Nota bene: alimenti. Per i pannolini ci si arrangia.
Come si fanno funzionare questi sconti? i codici interni vengono accoppiati con codici tariffari univoci. Viene "importata" nel database delle casse un flag per i prodotti ammessi alla agevolazione e infine, sempre alla cassa e in modo automatico, viene scomposto il conto tra spesa ammessa al pagamento con la carta e spesa che deve essere pagata con altri mezzi.
Senza una tassonomia di riferimento e un elenco univoco di codici agevolati è impossibile fare funzionare lo strumento (chi è alla cassa dovrebbe fare i conti a manina).
Matching del carrello tipo
Mi sono divertito a verificare la copertura delle voci standard statistiche del carrello della spesa con la LOLCard. Ne emerge che complessivamente il 79% per valore del carrello standard viene coperto, ma con una penalizzazione per alcune categorie (pesce, dolciumi e soft drinks e, un poco meno, carni). PS: vini, birra e liquori sono fuori dal carrello alimentare standard.
Alcune scelte illogiche
La volontà di apparire fa prediligere il linguaggio colloquiale sul burocratese. Se nella spiegazione delle norme è cosa buona e giusta, nella applicazione in un settore regolamentato e dettagliato come il "food" alcune espressioni come "pesce pescato" e "alimenti per l'infanzia" possono creare grosse incongruenze e problemi attuativi.
Il disastro dell'ittico.
La conoscenza del settore ittico va decisamente approfondita dagli estensori dello strumento. Con la scelta di limitare il contributo al solo pesce PESCATO e FRESCO ci si posiziona sul settore "premium" del prodotto ittico. I prodotti da acquacultura (es. salmone, branzino, orate) costano normalmente 1/3 del corrispondente prodotto catturato (termine tecnico per "pescato"). Stessa proporzione tra fresco pescato e congelato. Rimangono poi dubbi su come applicare la norma a prodotti lavorati e al diffusissimo decongelato da banco.
Lo vedete banalmente dall'ultimo bollettino settimanale bmti (che pure dipende dal Lollo). Vi propongo l'esempio della Spigola (o Branzino). sui 30€ al kg per il pescato fresco nazionale, un 6-7€ al kg per un prodotto di acquacultura.
Molluschi e crostacei, e altri invertebrati sono esclusi, anche se le cozze sono notoriamente prodotto abbordabile da tutti i portafogli.
Il mistero degli alimenti per l'infanzia
Come accennato, in una tassonomia chiaramente ispirata dalla tariffa doganale, fanno eccezione gli alimenti per l'infanzia, che non sono trattati a parte dalla TARIC (tranne prodotti particolari, tra cui il musli), ma sono giustamente assimilati ai prodotti per adulti.
Per farla breve la TARIC va per natura del prodotto, discriminando eventualmente tra destinazione ad alimentazione umana o animale, mentre questo punto dell'elenco MEF-MASAF sembra si debba leggerlo per destinazione, a meno che non vogliamo limitarlo alle voci 0402291100 (Latti speciali per bambini e lattanti), 0404908310 (Latte speciale per lattanti) e 1901100000 (Preparazioni per l'alimentazione dei lattanti o dei bambini).
Altre amenità - da scorrere sul divano con il cocktail in mano
Discriminazione tra grassi
Inizio una serie di amenità, che potete completare divertendovi ad entrare nel dettaglio della tassonomia doganale.
Una prima discriminazione è un deciso SI all'Olio d'oliva (compreso quello di sansa ottenuto da pasta di olive), ok agli oli di semi e al burro, no allo strutto, alla margarina, e oli di palma e di cocco e persino al valdostano olio di noci, che finisce in voce doganale 23. ben lontana dalla voce 15 dei grassi "ammessi".
Carni proibite
Potete acquistare manzo di Kobe, Bisonte e Bufalo, ma non potete addebitare sulla carta carne di cavallo, asino e struzzo.
Vegani Rauss
Se siete vegani, sappiate che dovete accontentarvi del latte animale, non è possibile acquistare surrogati come il diffusissimo latte di soia.
Cereali a colazione? ma solo per bambini
Nella tassonomia sono stati esclusi i cereali trattati per la colazione (corn flakes, riso soffiato, musli). Tranne nel caso dei prodotti per l'infanzia.
Hot drink fasti e nefasti
Si a caffé, tè e camomilla, no a matè, tisane e simili. Vade retro soft drinks (coke, cedrata ecc).
Il sale fa male
E quindi è escluso dai prodotti acquistabili, così come spezie salse e sughi pronti.
Acidità sotto controllo
Senza considerare aceti esotici potete usare la card per comperare aceto di vino, compreso il balsamico tradizionale IGP da 500€/Litro, ma non l'aceto di mele da 5€ al litro.
Pane e ...
Potete fare colazione a spese della LOLCard con pane e nutella (TARIC 1806), mentre al burro non potete aggiungere le marmellate (2007). Rientrano però paste pasticcini di mulini bianchi neri e grigi.
Per i precisini: dettaglio dell'incrocio tra tassonomie.
Di seguito il risultato del tentativo di applicazione
Voce |
Cod TARIC |
Cod GS1 |
Note |
carni suine, bovine, avicole, ovine, caprine, cunicole |
Macrovoce 02 escluse 0205 (equini) |
09 escluso 0904 e struzzo (0906), ma inclusi bufalo, bisonte considerati bovini da TARIC |
Letteralmente ci si ferma alle carni (0201-0204), sembrano esclusi anche grassi al 0209 (es strutto) e frattaglie 0206-0208 e 0209 ) |
pescato fresco |
0302 |
1001 e 1006 |
Dovrebbero essere esclusi oltre ai congelati (0303) i lavorati (0305), come il tonno in scatola. Dovrebbero essere esclusi crostacei (0306), molluschi (0307) e invertebrati come i ricci di mare (0308) "pescato" dovrebbe escludere i prodotti di acquacultura. Non dovrebbe includere il decongelato venduto a banco. |
latte e suoi derivati |
0401-0406 |
0301 formaggi 0302 yogurt 0304 Latte e panna 030501 Burro |
In GS1 0305 comprende anche Margarina030502 e strutto/lardo 030503 |
uova |
0407 |
0311 |
Sono inclusi i lavorati delle uova? Taric 0408 |
oli d'oliva e di semi |
1507-1510 e 1512 |
010502 010503 010504 010505 |
Esclusi tutti altri grassi e oli tra cui strutto 1501, palma 1511 e cocco 1513 e margarina (1517) |
prodotti della panetteria (sia ordinaria che fine), della pasticceria e della biscotteria |
1905 |
010101-010106 |
|
paste alimentari |
1902 |
01.15 |
Compresi tortellini mignon fatti a mano di Giusti |
riso, orzo, farro, avena, malto, mais e qualunque altro cereale |
Macrovoce 10 |
010107 |
|
farine di cereali |
1101-1103 |
011702 |
Sembrerebbero escluse le altre lavorazioni di cereali della macrovoce 11 (fiocchi, schiacciati, perlati, malti e amidi) |
ortaggi freschi, lavorati |
Voce 07 |
08 – 04021101-04021107 (surgelati) |
Dovrebbero essere inclusi anche congelati |
pomodori pelati e conserve di pomodori |
2002 |
0121 |
|
legumi |
Già compresi in voce 07 |
012201( secchi) 012301-012303 (conservati) |
Forse estende ai conservati (es fagioli in scatola) 2001, 2004-2006) |
semi e frutti oleosi |
Macrovoce 12 |
012203 e 012205 (sgusciati) |
|
frutta di qualunque tipologia |
Macrovoce 08 |
0802 (fresca) 012204 (essiccata/disidratata) 04021108 (surgelata) |
Ovviamente compresa frutta tropicale via aerea |
alimenti per bambini e per la prima infanzia (incluso latte di formula) |
0402,0404 ma già inclusi in “latte e suoi derivati”, 1901 |
01.13 |
TARIC e GS1 non sono allineate. TARIC classifica sulla base della natura del prodotto, GS1 sulla destinazione. Es i lavorati di carne per TARIC sono esclusi, per GS1 sono inclusi. Cosa prevale? |
lieviti naturali |
2102? |
011704 |
Taric non ha concetto di “lievito naturale”. Escluso bicarbonato (2836) nemmeno in GS1 |
miele naturale |
0409 |
011903 |
Non penso esista un miele non naturale |
zuccheri |
Macrovoce 17 |
011701 |
|
cacao in polvere |
1805 |
011704 |
Sembrano escluse le altre preparazioni del cacao (grani, pasta e burro di cacao) della Macrovoce 18 ma incluso 1806 (cioccolata) |
cioccolato |
1806 |
010206 (barrette) 010208 (cioccolatini) 010204 (ovetti) |
Nb: in TARIC è femminile (cioccolata) |
acque minerali |
2201 |
02 |
|
aceto di vino |
2209001100 e 2209001900 |
01050101 01050102 |
Esclusi altri aceti del codice 2209 es.mele |
caffè, tè, camomilla |
0901-0902 |
011401(caffè macinato, comprese capsule) 011402(caffè solubile) 011409(caffè in grani) 011404(tè) 011405(camomilla) |
Camomilla non ha voce doganale specifica. Rientra tra le 2106 (2106 9092 60 come da RM 46/1994 aggiornato a nuova Tariffa) ma non ha codice distinto da altri infusi |