Covid: Strategie per la quarta ondata. Cosa dicono i numeri

Covid: Strategie per la quarta ondata. Cosa dicono i numeri

Ebbene si, siamo nel bel mezzo della 4° ondata di COVID, e stiamo completando il secondo anno di pandemia. Dagli inizi del 2020 sono fortunatamente migliorati sia la conoscenza del virus, sia gli strumenti di prevenzione di quello che è il rischio più immanente del COVID 19: il default del sistema sanitario.

Al solito gli organi di informazione non danno più valore aggiunto di un procedural, d'altronde se i giornalisti vengono scelti per appartenenza politica, come in RAI, oppure vengono pagati un sacchetto di fagioli ad articolo non è possibile ottenere informazioni accettabili. L'informazione costa molto da produrre, nulla da diffondere. Quindi ci arrangiamo con le fonti a disposizione a cercare risposte ad alcuni dubbi mal chiariti da tv e giornali, e ignobilmente confusi dai social.

Banche dati utilizzate

Per le considerazioni di seguito esposte ho attinto alle banche dati di ECDC, protezione civile ed EMA. I files di trasformazione e analisi ve li potete prelevare e smazzare qui. Eventuali segnalazioni di errori/omissioni sono gradite: non scrivo per ottenere consenso, ma per trovare informazioni sempre più affidabili.

Enjoy the figures!

 

Stato mondiale della pandemia - Tasso di contagio, vaccinazione e mortalità alla 45 settimana 2021 (14/11)

Dati di confronto di OMS, pubblicati da ECDC. Il quadro è chiaro. Quasi ovunque sono stati superati i 200 contagiati per 100.000 abitanti che costituiscono il livello di allarme per la tenuta del sistema sanitario. Molto diversi i dati di mortalità, che mostrano una correlazione inversa molto forte con i tassi di vaccinazione. Il vaccino, soprattutto quelli autorizzati in EU, si mostra decisamente efficace nel prevenire gli effetti più gravi della malattia.

 

Situazione nelle Regioni Europee (W45)

La situazione del contagio nella 4 ondata è piuttosto chiara. Oltre a due picchi insulari, la attuale fase è partita dall'Est europa, scarsamente vaccinata e poco incline alle misure di protezione. Il confronto con i dati storici e sincronici attesta una evidente efficacia dei vaccini, grazie ai quali ancora l'onda di contagi non si è tradotta nel blocco del sistema sanitario. Il livello di sicurezza delle vaccinazioni sembra attestarsi ad almeno l'80%. In caso di tassi inferiori risultano decisivi nell'assicurare una evoluzione accettabile i sistemi di tracciamento indotti dai tamponi resi di fatto obbligatori con il "green pass". Quindi vaccini e green pass, ovvero la ricetta Draghi-Figliuolo, sono un evidente fattore di successo.

Qui alcuni report grafici, clicca sui titoli per entrare nella sezione. Confronto per alcuni paesi di cui si parla, e per uno di cui si tace, vaccinazione, ospedalizzazione, testing e andamento regionale dei contagi. Al solito cliccate sul primo grafico per ingrandire e iniziare lo slideshow.

 

Sicurezza dei vaccini

Mai una pandemia è stata informata come il COVID. E finalmente abbiamo iniziato a prendere confidenza con banche dati anche specialistiche sulla sicurezza dei medicinali. Nota bene: nessun medicinale è totalmente sicuro. Nel 2021 l'aspirina ha fatto più morti del vaccino Pfizer, secondo i dati raccolti da EudraVigilance. I dati sono in valori assoluti e non relativizzati sul numero delle somministrazioni. Più interessante il report di vigilanza di EMA, che permette agevoli confronti costi-benefici.

Costi: reazioni avverse e mortalità al vaccino

 EMA report Vaccino  Vaccinati  Reazioni avverse RA%  Di cui Mortali  RG/Milione
AZ Astra Zeneca          79.752.522                199.999 0,25%                    1.211       15,18
COM Pfizer        428.167.155                361.767 0,08%                    5.113       11,94
JANSS Johnsson          33.765.457                  23.455 0,07%                        171          5,06
MOD Moderna          63.448.421                  80.486 0,13%                        495          7,80

Benefici: il blocco del sistema ha dato impatti negativi stimabili solamente per difetto, inoltre esistono e sono stimabili dei long term effects del covid.

Concentrandoci su un dato base confrontabile immediatamente: la mortalità in eccesso. Secondo le statistiche EUROMOMO tra 2020 e 2021 si contano circa 650.000 morti in più (di covid, per covid, per vaccino) di cui 6.500 per reazione allergica al vaccino. Nel primo anno di vaccinazione la mortalità in eccesso è stata il 63% dell'anno precedente (150.000 in meno). 6500 morti sono chiaramente un effetto collaterale accettabile per salvarne 150.000. Ah, per completezza "in eccesso" si intende maggiore della media mobile di 5 anni depurata dei valori anomali. 

 

Che mormora il Piave

I dati italiani sono al momento decisamente migliori del resto d'Europa. Un motivo di preoccupazione deriva dalla situazione del nord est, che incomincia ad essere critica in Friuli e nella P.A. di Bolzano. la velocità di crescita del contagio è però molto meno "veloce" che nelle vicine regioni slovene e austriache.

La partita della quarta ondata si gioca ancora una volta sul Piave. Se le regioni contigue alle due infette riusciranno a contenere l'ondata ci sono buone aspettative di passare indenni l'inverno. Altrimenti le solite misure di contenimento saranno inevitabili.

PS: come vedete dall'andamento delle vaccinazioni l'"effetto incentivo" del Green Pass è contato come il 2 di coppe quando si gioca a Poker. 

 

 

Conclusioni & consigli

Le ragioni dei no vax non hanno alcun riscontro numerico. La strategia delineata dal Governo italiano e attuata dal Commissario Figliuolo si sta rivelando vincente, e in questa ondata l'Italia da fanalino di coda si tramuta in esempio di ordinata gestione, pienamente suffragata dai numeri. Non a caso le varie sfumature dei no vax cercano di inficiare i dati di base (#noncelodicono) per sostituirli con dati incontrollabili e non falsificabili.

I toni allarmistici di articoli apparsi su alcuni giornali circa un nuovo lockdown appaiono altrettanto ingiustificati. La strategia regge, e le zone a rischio (PA Bolzano e Friuli Orientale) sono spiegabili forse più da cosa accade nelle vicine regioni slovene e austriache che da accadimenti interni.

Infine un piccolo consiglio da adottare nelle occasioni familiari, ma anche nei meeting di lavoro: se vi trovate a che fare con un no vax evitate di perdere tempo a discutere. La loro tattica oratoria di disconoscere la base dati per sostituirla con una loro di origine ignota dimostra che non avete a che fare con persone che prendono decisioni (e sono disposte a cambiarle) sulla base di riscontri, ma di persone che cercano riscontri alle decisioni già prese.

Quindi alle parole chiave ("siero sperimentale", "morti di covid o con covid", "dati contraffatti") ragionate un attimo, pensate si possa essere materialmente possibile taroccare centinaia di milioni di casi e un innumerevole serie di dati e ... passate ad altro argomento.