Il Littorio Durigon

Il Littorio Durigon

In questa vicenda estiva del Durigon che reclama il diritto di intitolare un parco ad Arnaldo Mussolini anziché Falcone e Borsellino vi propongo due riflessioni.

  1. che ci fa un Durigon a Latina, cioè uno che si vedrebbe meglio a scancherare in venesian con la maglia bianco-verde dei Leoni di Treviso
  2. Ma Arnaldo Mussolini vale un parco?

Andiamo per ordine. Prima i fatti, il video più veloce è di LA7:

 

Fatto incontrovertibile. Ma per comprenderlo bene bisogna ripercorrere un attimo la storia del capoluogo pontino e del fratello minore del Duce. Nota bene: il parco in questione era già conosciuto come "Mussolini" (il perché è chiaro leggendo la storia di Latina).

La colonizzazione dell'Agro pontino.

A Latina (o meglio Littoria, come fu originariamente chiamata) il PNF si è giocato una delle carte più costose, e, ammettiamolo pure, con successo.

Le enormi paludi dell'Agro Pontino furono bonificate da due Consorzi di bonifica: di Piscinara e dell'Agro pontino (quest'ultimo tuttora attivo)

Il loro lavoro era iniziato negli anni '20 ma fu accelerato dopo la crisi del 1929 e le ristrettezze necessarie per mantenere "quota 90" tra Lira e Sterlina. 

L'opera costò un sacco di denaro, per la particolare morfologia del terreno, e vite umane, per la diffusione della malaria che colpiva i lavoratori.

L'aspetto forse unico di quell'opera di bonifica è l'idea di creare un uomo "nuovo" e città nuove che fossero laboratori degli ideali fascisti.

Per colonizzare i terreni ricavati si optò per una "deportazione su base volontaria" di famiglie provenienti dalle zone paludose del Veneto, Friuli e del Ferrarese, considerate più resistenti alla malaria per adattamento genetico. Non solo, i candidati, scelti dall'Opera Nazionale Combattenti, dovevano essere di provata (poi preferibile) fede fascista.

Il meccanismo era questo: ai coloni (in genere braccianti nullatenenti o quasi) veniva concesso un appezzamento con dimora, attrezzi agricoli accompagnati da un debito a condizioni agevolate, e la possibilità, ripagato il debito, di riscattare la proprietà del terreno. Nell'archivio storico dell'ONC trovate al fascicolo 1078, Un Durigon Pietro, assegnatario nel 1935 del podere numero 1059. Scorrendo i nomi si percepisce l'origine geografica dei coloni.

L'intera operazione, favorita dalla vicinanza di Roma, fu accompagnata da una intesta campagna propagandistica, con filmati dell'Istituto Luce che ritraevano Edoz ogni 3X2. Lo stesso capoluogo veniva concepito come città ideale del fascismo: 

 Con esatta visione della situazione a con grande fede ed entusiasmo l'Opera nazionale per i combattenti, obbedendo all'ordine del Duce, il 3 novembre 1931 ultimava le prese di possesso dei terreni, iniziate il 20 ottobre 1931, il 10 dello stesso mese di novembre iniziava i lavori di dicioccatura di 6.230 ettari; il 16 gennaio 1932 iniziava i lavori di bonifica .
Il Capo del Governo il 5 aprile onorava di una sua visita i lavori e, in quella occasione, accordava all'Opera il premio per l'attività svolta, autorizzando la costituzione di un nuovo comune nelle terre trasformate: Littoria .
In data 30 giugno l'Opera nazionale per i combattenti iniziava i lavori per la costruzione del centro di Littoria, comprendenti: Palazzo comunale con torre e sede del Fascio e dei Sindacati; Chiesa e casa parrocchiale; Scuola elementare, Casa del Balilla, Sede dell'Opera nazionale dopolavoro, Sede dell'Opera nazionale maternità ed infanzia, Caserma dei Reali carabinieri, Caserma Milizia volontaria per la sicurezza nazionale, Sede delle Associazioni combattenti, mutilati, famiglie dei caduti, fabbricati per abitazioni civili e negozi, albergo, cinematografo, fabbricati per la Direzione dell'azienda dell'Opera nazionale per i. combattenti, con uffici e abitazioni per il personale, Torre con serbatoio per l'acquedotto, Campo sportivo
con pista, fognatura (bianca e nera), acquedotto, apertura di piazze e di strade, linea elettrica di. distribuzione per l'illuminazione cittadina e privata e servizi industriali, sistemazione delle zone verdi e piantagione di alberi lungo le strade. Il Ministero delle comunicazioni contemporaneamente provvedeva alla costruzione della Palazzina delle Poste e telegrafi e a quella della stazione ferroviaria.
In data 18 dicembre XI, Benito Mussolini, inaugurando Littoria e la bonifica, traccia all'Opera nazionale per i combattenti il programma per la completa redenzione dell'Agro Pontino: 

Quindi poco da stupirsi che l'onda lunga di una propaganda martellante si noti ancora oggi. Nella provincia di Latina il "premio elettorale" dei partiti più a destra tra quelli "dell'arco costituzionale" è sempre stato notevole, mediamente del 50% rispetto ai consensi nazionali.

L'ascesa della Lega è poi impressionante. 0,49% alle politiche 2013, 17,55% alle politiche 2018, 38,9% alle Europee 2019, con 4 comuni (Pontinia, Prossedi, San Felice al Circeo e Sonnino) al 50% e oltre.  

Il fratello "buono" di Mussolini - Arnaldo e i suoi scheletri 

Buono per un bel paio di manette. La grossa fortuna di Arnaldo Mussolini fu la morte precoce, il 21 dicembre 1931, ufficialmente per "arresto cardiaco".

 

La morte arrivò in un momento in cui il Regime aveva un potere totale sulla magistratura e sulla polizia. Il processo di santificazione del fratello del Duce iniziò immediatamente alla morte. 

Mario Cereghino (saggista e esperto di archivi anglosassoni) e Giovanni Fasanella si sono dedicati a spulciare gli archivi del fascio "trafugati" dagli inglesi e oggi di libera consultazione. Consiglio la lettura di entrambe e opere che ne escono "Le carte segrete del Duce" e "Tangentopoli Nera". Vi lascio un assaggio, ma nulla più perché i due volumi meritano l'acquisto.

La storia del personaggio è tutt'altro che priva di ombre. Viene spedito dal Duce a presenziare Milano e il network di potere che aveva permesso i successi del fascismo in qualità di Direttore del Popolo d'Italia. In realtà agiva per interposta persona per mantenere il flusso di mazzette che costituiva la linfa vitale della famiglia Mussolini.

Segnali inequivocabili un tenore di vita incompatibile con lo stipendio di un Direttore di quotidiano.

Arnaldo era il collettore delle tangenti dei fratelli Mussolini, agiva per interposta persona tramite il Podestà di Milano Belloni, il federale Giampaoli e i suoi criminali al soldo, e sembra avesse giocato un ruolo di primo piano nella maxitangente Sinclair Oil che fu il vero motivo per tanti dell'assassinio di Matteotti.

Nella lotta di potere tra Mussolini e Farinacci, Arnaldo stava per essere stritolato (il cerchio si era già chiuso sui più stretti collaboratori) e c'era il rischio concreto che venissero coinvolti imprenditori e finanzieri che, in cambio di favori e appalti, foraggiavano i due romagnoli e la loro banda.

Un parco intestato ad Arnaldo Mussolini? ma perché non intestarlo a Mario Chiesa?.