Le più buone stanno in fondo (al bidone)

Le più buone stanno in fondo (al bidone)

Alcune semplici strategie di riduzione degli sprechi possono portare ad un risparmio di 1,5 volte la LOL CARD, non per pochi eletti, ma per la generalità delle famiglie italiane. 

Se associata ad una attenzione alla evoluzione dei prezzi e ad un utilizzo attivo del "principio di sostituzione", il vantaggio di una strategia di mitigazione degli sprechi risulta moltiplicato. Insomma, in queste pagine dimostro che un poco di attenzione, e l'adozione di alcuni semplici strumenti di gestione della logistica contano per il nostro portafoglio più di una manovra governativa. Potete portarvi a casa da 400€ in più a qualche migliaio di euro annui, a seconda del peso del vostro bidone della spazzatura. 

Se risparmiate, mi raccomando, ricordatevi di fare una donazione alla Associazione Amici del Kempes.

Il Trigger dell'articolo è stato un cartello esposto in una profumatissima pasticceria di Castets (Nouvelle Aquitaine). Un generoso sacchetto di croissant del giorno prima in vendita a prezzo shock. Nel negozio si notavano promo "ANTIGASPI" Contro gli sprechi alimentari, campagna del Governo francese. La campagna può essere anche l'idea per un welfare a costo zero, compatibile con i fondi del caffè che avremo a disposizione nel budget 2024. 

Cambiamenti climatici, invasione Russa dell'Ucraina, situazioni contingenti hanno reso volatile il mercato dei prodotti agroalimentari. Un occhio alla inflazione "personalizzata" può servire a riempire pancia e carrello senza svuotare il borsello.

Noi uomini siamo bestie onnivore, e chi si adatta sopravvive, come insegna la mosca al dinosauro. Gli economisti lo chiamano "effetto di sostituzione" e dovrebbe essere il comportamento del consumatore onnisciente di fronte a variazioni di prezzo: si cambia il menù.

Tra taglio del Reddito di Cittadinanza, unica (anche se pessima) misura di contrasto della povertà, parzialmente tamponata dalla Carta Dedicata a te, ovvero la "LOLCard", previsioni di rallentamento dell'Economia Europea, e vincoli di bilancio (aggravati dalle inderogabili mancette elettorali), si rischia un autunno-inverno difficile per le persone in difficoltà. Urge qualche idea da non lasciare nelle incapaci e voraci mani dei nostri politici.

Un buon mix strategico per gestire questo periodo di incertezza è da un lato "raschiare il fondo" del carrello evitando il gap tra spesa pagata e spesa utilizzata (ANTIGASPI), dall'altro conoscere la propria spesa per adattare le abitudini di consumo ai livelli dei prezzi (CARTSWAP).

ANTIGASPI

Secondo la Commissione Europea una riduzione degli sprechi del 10% a livello industriale e del 30% al dettaglio (negozi, ristoranti, domestico) vale 400€ all'anno per famiglia, quindi 1,5 volte la LOLCard, ma per anno e non una tantum e per pochi eletti.

Il costo dello spreco è enorme: 132 miliardi di euro all'anno e altri 9 di trattamento rifiuti. Entrambi ricadono su di noi, il primo sullo scontrino del ristorante, il secondo nella tassa rifiuti. Nota bene: in Europa il 53% dello spreco alimentare avviene quando il cibo viene acquistato dalle famiglie. In Italia questa percentuale aumenta considerevolmente e arriva al 73%. 

Nota bene: se il "prezzo" della spesa lo vedete quando strisciate la carta al super, il "costo" è sempre più elevato, perché tiene conto di quanto finisce nel bidone e deve essere successivamente trattato come rifiuti. Strisciare 200€ per utilizzarne solo 150 significa buttare 50€ a settimana (2600€ annui).

La Direttiva UE 2008/98 e la sua attuazione

NO WASTE è un obiettivo chiave dell'Agenda UE e ONU 2030. 

La strategia è stata recepita dalla Direttiva UE 2008/98 e ss.mm.. Si tratta di una strategia complessa, che ha già avuto attuazione con la misurazione da parte di Eurostat dei dati statistici sugli sprechi alimentari.

L'idea di base è di ridurre il peso dell'"umido", riciclare come compost il rifiuto organico, e termo-valorizzare quanto non riciclabile. Il "peso" dell'umido, nota bene, è quello che incide sul costo della spesa.  

Il secondo punto è la revisione dei parametri per le date di scadenza e per le date di consumo raccomandato.

Il terzo punto è la sensibilizzazione dei cittadini europei. Qui devono intervenire gli stati nazionali, che in alcuni casi (FRA, LUX) sono decisamente attivi, in altri (ITA) latitano, forse in attesa di istruzioni dalle corporazioni. 

In Italia si sta occupando del problema degli sprechi alimentari il CREA, un Centro di ricerca del Ministero dell'Agricoltura (in quanto sovversivo non lo chiamo con la attuale denominazione). Interessante il decalogo antispreco.

Il punto imprescindibile: alimentazione ed effetti sulla salute

Mangiare ammazza in due modi: nel breve ingerendo cibi contaminati, nel medio lungo adottando una dieta non salutare.

Assieme alla riduzione degli sprechi, la strategia alimentare UE è orientata ad un cibo più sano e sicuro. 

L'OMS ha misurato in 23 milioni di casi all'anno nella sola UE le malattie causate da contaminazioni alimentari; quindi, 1 cittadino europeo ogni 20 ne soffre ogni anno.

L'incidenza della dieta sbagliata su tante malattie, in primis quelle cardiovascolari, e quelle dell'apparato digestivo sono note. Vanno cambiate tante abitudini alimentari orientandole al consumo di meno carne, soprattutto quella rossa, e meno salumi.

Anche in questo caso i dati scientifici sono oramai condivisi. Segnalo la pagina del sito OMS dedicato alle abitudini alimentari e agli effetti sulla salute. L'OMS mette a disposizione anche alcuni consigli pratici per una alimentazione equilibrata.

Le battaglie anti- Nutriscore di buona parte dei politicani italioti sono il segnale della totale insensibilità e impreparazione di chi dovrebbe prendere decisioni.

Il salame non è una bandiera, è un prodotto, decisamente piacevole per molti (compreso il sottoscritto), ma da consumare con moderazione checché e dicano l'onorevole salamella di turno o la Coldiretti.

Oltre agli effetti di lungo periodo, una produzione, distribuzione e/o conservazione scorretta del cibo può avere come conseguenze immediate infezioni batteriche che possono essere molto pericolose per soggetti fragili. Conoscere i meccanismi chiave della conservazione salva vite o, quantomeno, riduce le giornate lavorative perse.

Vi rinvio alla pagina dedicata "From farm to fork" e al portale EFSA (l'Agenzia Europea per la sicurezza alimentare).

Go Into Action: Il Panel dei cittadini europei

Tra le iniziative concorrenti segnalo il Panel dei cittadini europei

Alcune idee sviluppate nelle Considerazioni finali che mi sembrano significative:

  • Anche i prodotti agricoli non raccolti vanno considerati come spreco alimentare
  • Food network tra produttori locali e consumatori per raccolte anti-spreco (dalle mie parti si "spigolava" a fine raccolto)
  • Food network locali tra distributori per un mercato secondario dei prodotti, finalizzato a scambiare le eccedenze di magazzino
  • Food network tra i consumatori per lo stesso motivo. In pratica si tratta di mettere in digitale alcune prassi vecchie come il cucco come lo scambio tra vicini.
  • Estendere il lasso di tempo ante scadenza per effettuare cessioni gratuite ad ONLUS (banchi alimentari, spesa solidale). In Italia l'orientamento comunitario IVA è stato recepito con l'Art. 6 comma 15 Legge 133/99.
  • Ovviamente, in un mercato unico, le reti di cui sopra non ha senso che siano territorialmente vincolate ai singoli stati. 

CREA ha pubblicato un documento sulle origini degli sprechi degli italiani e alcune idee per ridurli. c'è anche una app da scaricare

Alcuni consigli pratici (mutuati dai lussemburghesi):

  1. Comprate quello che serve, senza cascare nelle maxiofferte di deperibili.
  2. Date una possibilità a frutta e verdura bruttine (ratatuille, zuppe, macedonie, torte dolci e salate ecc.)
  3. Attenti alla catena del freddo (anche per la salute)
  4. Il frigo è un magazzino: imparate dai magazzinieri. Stoccare in contenitori chiusi e nelle aree opportune.
  5. Sempre dalla logistica, mutuate i concetti di stock & picking e fate il FIFO (first in first out).
  6. Verificare (ed evidenziare) le date di scadenza. "Entro" e "Preferibilmente" sono due concetti diversi.
  7. Non fate i ganassa (nel piatto quanto serve, fate i bis se volete)
  8. Fate cucina degli avanzi (ottimi esempi: zuppe contadine, crocchette, meatballs e ... pasta ripiena).

Dalla campagna ANTIGASPI dei francesi "rubo" questo infogramma su come sfruttare il frigorifero.

CARTSWAP

Il punto di partenza è che l'inflazione non è unica. Ognuno ha il proprio tasso di inflazione basato sulla diversa composizione del paniere di beni e quindi della diversa variazione del costo della spesa.

Per vederlo e gestire le azioni correttive possiamo usufruire degli indici armonizzati EUCOICOP per categoria di spesa.  Nel Link trovate cosa va a finire in ciascuna categoria.

La conseguenza è che la strategia ideale è di adattare parte della spesa settimanale (soprattutto quella per ITEM a maggior valore) alle condizioni di mercato oltre che seguire particolari offerte del vostro supermercato di riferimento.

Nosce te ipsum

Alcune catene di GDO offrono il servizio dello scontrino in PDF. Chi smanetta un poco con il linguaggio M di Power Query sa come tirare fuori una banca dati da un .pdf. Cercate su youtube un tutorial e vedrete che è abbastanza semplice. Se le catene mettessero a disposizione il .csv o l'.xml il lavoro sarebbe ancora più agevolato.

Incominciando a raccogliere e classificare le spese per EUCOICOP vi permette di fare benchmarking sulle medie di spese, valutare la propria inflazione e anche indirizzare spesa complessiva e composizione ad una gestione più efficace del budget.

Senza starvi a raccontare quanto spendiamo, vi faccio vedere un benchmark. Il livello totale di spesa non ve lo scrivo: non vorrei che tra i lettori saltasse fuori qualche pubblicano sempre pronto ad estorcere denaro per la tassicodipendente repubblica italiota. Le cifre sono quindi tutte "normalizzate" ogni 100 € di spesa.

Questa la nostra (P77) composizione della spesa rispetto a diversi benchmark (Italia nord-ovest, Italia, Austria, Francia e Spagna). Confronto su beni alimentari e bevande non alcooliche

o, se preferite la forma tabellare

Una piccola riflessione: gli scostamenti su carboidrati, prodotti ittici, carni e latticini sono effettive abitudini di consumo. Il livello degli n.c.a. (tra cui rientrano i cibi pronti) è influenzato dalla mia voracità nei confronti di sushi e sashimi, spesso in sconto 20 al banco del pesce. Il basso livello di costo delle bevande analcoliche riflette la mia scoperta dai tempi del lockdown della nota acqua "Chateau La Pompe", che ben fresca ora rappresenta un 60% dei miei consumi di acqua, e dalla scoperta dei the freddi/tisane fredde home made e sugar free per sostituire bibite gassate e zuccherate. 

Una seconda riflessione integrando la tabella con le bevande alcooliche. 

Oltre al "cazzo, devo potare il vino a pranzo", il bias pro-alcool è determinato dall'età (tutti maggiorenni) e dallo stato di salute. Esiste poi un aspetto culturale, undecimo comandamento: chi 'n ghe piase el vin che Dio ghe tolga anca l'aqua!

Quindi, se seguite la strada di monitorarvi la spesa, ricordate di riflettere sui dati prima di utilizzarli per decidere.

L'Inflazione non è uguale per tutti e per tutto

Sul sito della BCE trovate questo grafico, in parte storico, in parte previsionale, sulla inflazione (HICP) per macrocategorie di prodotti. Il problema, secondo BCE, dovrebbe persistere ancora un paio di anni.

Possiamo però avere informazioni più dettagliate. Giocando con le serie ISTAT per Categoria di spesa vediamo come si è evoluto il costo del carrello per reparti da quando è ripartito il fenomeno. Nei grafici trovate l'incremento dei prezzi rispetto al livello di gennaio 2021.

I messaggi sono due: i prezzi degli alimentari sono cresciuti in media più della media, e non hanno ancora iniziato a calare. Meno colpito il carrello alcool. Peccato che sostituire un piatto di pasta con un paio di birre non sia una ottima idea secondo il nutrizionista.

Tra gli alcolici più colpita la birra per le note perturbazioni del mercato dei cereali dovute all'invasione russa di parte dell'Ucraina e alla distruzione di coltivazioni e impianti.

Grosse le differenze tra categorie merceologiche. I grassi complici una serie di contingenze (malattie/roghi di ulivi, riduzione della fornitura di oli vegetali dai produttori ucraini) sono aumentati del 50% nel giro di 30 mesi. 

Frutta e verdura hanno subito le conseguenze del cambiamento climatico, con siccità e alluvioni a perturbare l'offerta. La categoria che è cresciuta più di prezzo è cresciuta quasi 4 (DICONSI 4) volte la categoria con dinamica più moderata (Caffè, Tè e Tisane), che sono l'unica categoria che hanno avuto un incremento di prezzi significativamente inferiore al livello generale.

La strategia ottimale, guardando i prezzi, è (oltre al contenimento degli sprechi:

  1. ridurre grassi e carboidrati (meglio per la salute). Tra i grassi imparare ad alternarli. L'EVO DOP può anche essere sostituito da altri oli per le preparazioni sia a caldo che a freddo. Sempre che non urti la vostra italianità.
  2. attenzione alle offerte e alla stagionalità dei prezzi di frutta e verdura. Su questo punto possono aiutare le pubblicazioni della BMTI. Noi le abbiamo trovate azzeccate e orientiamo spesso la spesa sui loro consigli.