Ci siamo quasi, il 20 e 21 settembre si voterà per confermare o annullare la riforma del numero dei parlamentari. Commosso dal successo della Guida alle elezioni Europee 2019 vi propongo una microguida in materia.
Non entrerò nei dettagli giuridici, a ciascuno il suo mestiere, mi limiterò a verificare le se siano fondate le basi della riforma che, come vedrete, è molto semplice, e tocca solamente dei numeri senza minimamente incidere sui "meccanismi di governance.
Cosa si vota?
Si vota la riforma del numero dei parlamentari approvata dal Parlamento in doppia lettura e doppio voto favorevole tra febbraio e ottobre 2019.
Articolo | N°attuale | N°variato |
1 - totale deputati | 630 | 400 |
1 - deputati eletti all'estero | 12 | 8 |
1 - deputati eletti in Italia | 618 | 392 |
2 - totale senatori | 315 | 200 |
2 - senatori eletti all'estero | 6 | 4 |
2 - senatori eletti in Italia | 309 | 196 |
2 - minimo senatori per regione (eccetto Molise e VdA) | 7 | 3 |
Viene poi cambiato il termine "regione" con "provincia autonoma" per omologare il dettato con le classificazioni NUTS 2.
Viene infine chiarito che il numero massimo di senatori a vita di nomina si intende come totalmente presenti, e non nominabili da ogni presidente. Invariata la norma sul diritto degli ex Presidenti al seggio senatoriale vita natural durante.
Commenti
Quindi le réclame elettorali di questi giorni sul voto ai diciottenni, abolizione dei senatori a vita ecc sono tutte balle. Esistono alcuni DDL costituzionali, ma prima che possano diventare legge devono passare due letture, due voti e l'eventuale referendum confermativo.
Per l'"autodichia" del parlamento la riduzione dei parlamentari non è inoltre né condizione necessaria, né condizione sufficiente per la riduzione dei costi dell'organo costituzionale. Sono le due camere a stabilire i budget, e nulla vieta di riallocare i risparmi per minori stipendi all'acquisto di fioriere .
Perché si vota?
Lo spiega l'art. 138 della Costituzione: in seconda lettura la riforma non ha ottenuto i 2/3 di voti favorevoli (totali, non dei soli partecipanti al voto) in entrambi i rami del parlamento.
Art. 138.
Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione.
Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non e' promulgata, se non e' approvata dalla maggioranza dei voti validi.
Non si fa luogo a referendum se la legge e' stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti.
Ripercorriamo i voti:
Come vedete l'ultimo voto alla Camera è stato un plebiscito, ma non avrebbe mai rimosso la possibilità di referendum perché il voto del Senato era appena sopra la maggioranza. Insomma la percentuale bulgara è stata una sceneggiata per fare vedere che nessun parlamentare era attaccato alla poltrona.
Le prime tre votazioni sono state supportate da 5 Stella e Lega, l'ultima da quasi tutti, tranne un manipoli di dissidenti.
Questo il dettaglio delle votazioni (PS: cliccando sulla data accedete ai voti dei singoli parlamentari)
Ramo | Data | Favorevoli | Contrari | Astenuti | Assenti | Note |
Senato | 07/02/2019 | 185 | 54 | 4 | 78 | Votazione #22 |
Camera | 09/05/2019 | 310 | 107 | 5 | 208 | |
Senato | 11/07/2019 | 180 | 50 | 0 | 91 | Votazione #1 |
Camera | 08/10/2019 | 553 | 14 | 2 | 61 |
Letture:
Le riforme precedenti
Che i meccanismi costituzionali avessero bisogno di un restyling era evidente dalla prima metà degli anni '90. Il numero dei parlamentari è sempre stato parte delle riforme, ma risultava una conseguenza di un ripensamento e non il focus o, addirittura, l'esaurirsi dell'intero sforzo riformatore.
Per rimanere negli ultimi anni, due riforme hanno superato lo scoglio del doppio voto parlamentare e sono arrivate al referendum confermativo. In entrambi i casi le riforme sono state bocciate dal consulto referendario.
Colpiscono due aspetti: i voti referendari erano arrivati sempre a legislatura avanzata, e con un supporto di analisi e dibattiti corposo. Questa riforma arriva dopo soli 14 mesi di legislature, con due pause estive e una crisi di governo di mezzo.
La riforma Berlusconi
Dopo un iter di quasi 3 anni approda al voto parlamentare la Riforma predisposta da Berlusconi ed alleati per riequilibrare i poteri tra Stato centrale e Regioni, e per rafforzare l'esecutivo. "Devolution" e "Premierato forte" erano le parole d'ordine.
Con la riforma, incidentalmente, viene ridotto il numero dei deputati a 518 e dei senatori a 252, e vengono eliminati i senatori a vita. La riforma venne sostenuta dalla sola maggioranza (Frorza Italia,Alleanza Nazionale e Lega Nord), e arrivò al voto quando oramai Prodi aveva sostituito il Cavaliere.
Esito Votazioni | |||||||
Ramo | Data | Favorevoli | Contrari | Astenuti | Assenti | Provv | Note |
Camera | 15/10/2004 | 295 | 202 | 9 | 124 | 4862 | voto n°5 |
Senato | 23/03/2005 | 162 | 14 | 145 | 2544-B | ||
Camera | 20/10/2005 | 317 | 234 | 5 | 74 | 4862-B | |
Senato | 16/11/2005 | 170 | 132 | 3 | 16 | 2544-D |
Letture:
La Riforma Saggi - Letta - Renzi
Ancora più complessi sia l'iter, sia il contenuto della Riforma della precedente legislatura.
Come noto nel 2011 aveva rischiato di saltare la baracca, e l'ordinamento dello stato aveva manifestato tutta la sua inadeguatezza per gestire il mondo del 3° millennio. In un Parlamento senza una maggioranza, il rieletto Presidente Napolitano (per incapacità di esprimere nomi nuovi), impose un Governo di larghe intese, dal quale rimasero fuori in posizione "paracula" Lega (oramai non più Nord) 5 Stelle e Fratelli d'Italia.
Uno dei cardini del Governo, affidato a Enrico Letta, era di attuare le riforme istituzionali suggerite da un comitato di "saggi" composto da tecnici, e da politici di tutti gli schieramenti aderenti.
Il progetto ebbe una battuta d'arresto con la condanna in Cassazione di Silvio Berlusconi, che provocò la fuoriuscita dei parlamentari di Forza Italia dall'accordo, e successivamente fu affossato dalle lotte intestine del Partito Democratico, che pur votando a favore, nella successiva campagna referendaria trovò diversi membri schierati sul fronte del "NO" per quella che oramai veniva vista come una potenziale affermazione di Renzi.
Esito Votazioni | ||||||
Ramo | Data | Favorevoli | Contrari | Astenuti | Assenti | Provv |
Senato | 13/10/2015 | 178 | 17 | 7 | 119 | 1429-B |
Senato | 11/01/2016 | 180 | 112 | 1 | 28 | 1429-D |
Camera | 20/01/2016 | 367 | 194 | 5 | 64 | 2613-B |
Camera | 12/04/2016 | 361 | 7 | 2 | 260 | 2613-D |
Letture:
Cosa succederebbe: il Parlamento prima e dopo
L'analisi è stata fornita dal Servizio studi della Camera. Riporto i risultati. Mi limito a riaggregare per NUTS 1 (Aree) per verificare che i dati rimangano stabili.
Come vedrete tranne alcuni casi la rappresentatività rimane abbastanza stabile malgrado la riduzione dei numeri. Non si vedono quindi particolari "vulnus" alla rappresentatività.
Camera
Circoscrizione | Prima | Dopo |
Piemonte 1 | 23 | 15 |
Piemonte 2 | 22 | 14 |
Lombardia 1 | 40 | 25 |
Lombardia 2 | 22 | 14 |
Lombardia 3 | 23 | 14 |
Lombardia 4 | 17 | 11 |
Veneto 1 | 20 | 13 |
Veneto 2 | 30 | 19 |
Friuli-Venezia Giulia | 13 | 8 |
Liguria | 16 | 10 |
Emilia-Romagna | 45 | 29 |
Toscana | 38 | 24 |
Umbria | 9 | 6 |
Marche | 16 | 10 |
Lazio 1 | 38 | 24 |
Lazio 2 | 20 | 12 |
Abruzzo | 14 | 9 |
Molise | 3 | 2 |
Campania 1 | 32 | 20 |
Campania 2 | 28 | 18 |
Puglia | 42 | 27 |
Basilicata | 6 | 4 |
Calabria | 20 | 13 |
Sicilia 1 | 25 | 15 |
Sicilia 2 | 27 | 17 |
Sardegna | 17 | 11 |
Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste | 1 | 1 |
Trentino-Alto Adige/Südtirol | 11 | 7 |
Estero | 12 | 8 |
Senato
Regione | prima | dopo |
Piemonte | 22 | 14 |
Valle | 1 | 1 |
Lombardia | 49 | 31 |
Trentino-Alto | 7 | 6 |
Veneto | 24 | 16 |
Friuli-Venezia | 7 | 4 |
Liguria | 8 | 5 |
Emilia-Romagna | 22 | 14 |
Toscana | 18 | 12 |
Umbria | 7 | 3 |
Marche | 8 | 5 |
Lazio | 28 | 18 |
Abruzzo | 7 | 4 |
Molise | 2 | 2 |
Campania | 29 | 18 |
Puglia | 20 | 13 |
Basilicata | 7 | 3 |
Calabria | 10 | 6 |
Sicilia | 25 | 16 |
Sardegna | 8 | 5 |
Estero | 6 | 4 |
Confronto NUTS 1
Per curiosità ho alzato il confronto a livello di Aree territoriali NUTS 1 per verificare se gli "errorini" sommati producessero effetti distorsivi. Sembrerebbe non particolarmente.
Un confronto: Numero dei Parlamentari ITA-UE-USA
Una argomentazione portata a favore della riforma riguarda il numero dei rappresentanti tra Italia e Stati Uniti.
In realtà un confronto limitato alle sole camere alta e bassa nazionali non è rappresentativo. Va considerato che gli USA sono uno stato federale, e l'Italia è uno stato unitario, e che l'Italia aderisce all'Unione Europea, cui sono devolute importanti materie legislative.
Il confronto lo ho quindi condotto tra il totale dei Parlamentari Nazionali (951) + Europei Italiani (76) e i Rappresentanti statali + federali USA. Dati di sintesi: In USA ci sono 7920 parlamentari per 321,6 milioni di abitanti. 1 parlamentare ogni 40.600 abitanti. In Italia ne abbiamo 1027 (951+76EU), che scenderanno a 676 in caso di approvazione della riforma, per 60 milioni circa di abitanti. Ovvero, parametrando, 1 parlamentare ogni 59.000 abitanti che scenderebbe ad 1 ogni 89.000
Per comodità li riassumo in questa tabella:
US State: | Pop | Rep | Sen | Lower House Size | Upper House Size | Total |
Alabama | 4.887.871 | 7 | 2 | 105 | 35 | 149 |
Alaska | 737.438 | 1 | 2 | 40 | 20 | 63 |
Arizona | 7.171.646 | 9 | 2 | 60 | 30 | 101 |
Arkansas | 3.013.825 | 4 | 2 | 100 | 35 | 141 |
California | 39.557.045 | 53 | 2 | 80 | 40 | 175 |
Colorado | 5.695.564 | 7 | 2 | 65 | 35 | 109 |
Connecticut | 3.572.665 | 5 | 2 | 151 | 36 | 194 |
Delaware | 967.171 | 1 | 2 | 41 | 21 | 65 |
Florida | 21.670.000 | 27 | 2 | 120 | 40 | 189 |
Georgia | 10.519.475 | 14 | 2 | 180 | 56 | 252 |
Hawaii | 1.420.491 | 2 | 2 | 51 | 25 | 80 |
Idaho | 1.754.208 | 2 | 2 | 70 | 35 | 109 |
Illinois | 12.741.080 | 18 | 2 | 118 | 59 | 197 |
Indiana | 6.691.878 | 9 | 2 | 100 | 50 | 161 |
Iowa | 3.156.145 | 4 | 2 | 100 | 50 | 156 |
Kansas | 2.911.505 | 4 | 2 | 125 | 40 | 171 |
Kentucky | 4.468.402 | 6 | 2 | 100 | 38 | 146 |
Louisiana | 4.659.978 | 6 | 2 | 105 | 39 | 152 |
Maine | 1.338.404 | 2 | 2 | 153 | 35 | 192 |
Maryland | 6.042.718 | 8 | 2 | 141 | 47 | 198 |
Massachusetts | 6.902.149 | 9 | 2 | 160 | 40 | 211 |
Michigan | 9.995.915 | 14 | 2 | 110 | 38 | 164 |
Minneapolis | 425.403 | 8 | 2 | 134 | 67 | 211 |
Mississippi | 2.986.530 | 4 | 2 | 122 | 52 | 180 |
Missouri | 6.126.452 | 8 | 2 | 163 | 34 | 207 |
Montana | 1.062.305 | 1 | 2 | 100 | 50 | 153 |
Nebraska | 1.929.268 | 3 | 2 | 0 | 49 | 54 |
Nevada | 3.034.392 | 4 | 2 | 42 | 21 | 69 |
New Hampshire | 1.356.458 | 2 | 2 | 400 | 24 | 428 |
New Jersey | 8.908.520 | 12 | 2 | 80 | 40 | 134 |
New Mexico | 2.095.428 | 3 | 2 | 70 | 42 | 117 |
New York | 19.542.209 | 27 | 2 | 150 | 63 | 242 |
North Carolina | 10.383.620 | 13 | 2 | 120 | 50 | 185 |
North Dakota | 760.077 | 1 | 2 | 94 | 47 | 144 |
Ohio | 11.689.442 | 16 | 2 | 99 | 33 | 150 |
Oklahoma | 3.943.079 | 5 | 2 | 101 | 48 | 156 |
Oregon | 4.190.713 | 5 | 2 | 60 | 30 | 97 |
Pennsylvania | 12.807.060 | 18 | 2 | 203 | 50 | 273 |
Rhode Island | 1.057.315 | 2 | 2 | 75 | 38 | 117 |
South Carolina | 5.084.127 | 7 | 2 | 124 | 46 | 179 |
South Dakota | 882.235 | 1 | 2 | 70 | 35 | 108 |
Tennessee | 6.770.010 | 9 | 2 | 99 | 33 | 143 |
Texas | 28.701.845 | 36 | 2 | 150 | 31 | 219 |
Utah | 3.161.105 | 4 | 2 | 75 | 29 | 110 |
Vermont | 626.299 | 1 | 2 | 150 | 30 | 183 |
Virginia | 8.517.685 | 11 | 2 | 100 | 40 | 153 |
Washington | 7.535.591 | 10 | 2 | 98 | 49 | 159 |
West Virginia | 1.805.832 | 3 | 2 | 100 | 34 | 139 |
Wisconsin | 5.813.568 | 8 | 2 | 99 | 33 | 142 |
Wyoming | 577.737 | 1 | 2 | 60 | 30 | 93 |
Secondo parametro di confronto l'Unione Europea. Qui ci limitiamo al livello nazionale, perché per norma le distribuzioni degli europarlamentari per abitanti hanno comuni criteri.
Code | Dex | NAZ | Pop | Naz/Pop |
EU27_2020 | European Union | 9207 | 446.824.564 | 48.531 |
EA19 | Euro area | 5864 | 341.902.187 | 58.305 |
BE | Belgium | 210 | 11.455.519 | 54.550 |
BG | Bulgaria | 240 | 7.000.039 | 29.167 |
CZ | Czechia | 562 | 10.649.800 | 18.950 |
DK | Denmark | 179 | 5.806.081 | 32.436 |
DE | Germany | 778 | 83.019.213 | 106.709 |
EE | Estonia | 101 | 1.324.820 | 13.117 |
IE | Ireland | 220 | 4.904.240 | 22.292 |
EL | Greece | 300 | 10.724.599 | 35.749 |
ES | Spain | 616 | 46.937.060 | 76.197 |
FR | France | 925 | 67.012.883 | 72.446 |
HR | Croatia | 160 | 4.076.246 | 25.477 |
IT | Italy | 951 | 60.359.546 | 63.470 |
IT2 | Italy | 600 | 60.359.546 | 100.599 |
CY | Cyprus | 59 | 875.899 | 14.846 |
LV | Latvia | 100 | 1.919.968 | 19.200 |
LT | Lithuania | 141 | 2.794.184 | 19.817 |
LU | Luxembourg | 60 | 613.894 | 10.232 |
HU | Hungary | 199 | 9.772.756 | 49.109 |
MT | Malta | 65 | 493.559 | 7.593 |
NL | Netherlands | 225 | 17.282.163 | 76.810 |
AT | Austria | 244 | 8.858.775 | 36.306 |
PL | Poland | 560 | 37.972.812 | 67.809 |
PT | Portugal | 230 | 10.276.617 | 44.681 |
RO | Romania | 588 | 19.414.458 | 33.018 |
SI | Slovenia | 90 | 2.080.908 | 23.121 |
SK | Slovakia | 150 | 5.450.421 | 36.336 |
FI | Finland | 200 | 5.517.919 | 27.590 |
SE | Sweden | 349 | 10.230.185 | 29.313 |
Meno sono gli abitanti, più devono essere numerosi i rappresentanti. Ho provato a "simulare" il numero ideale dei rappresentanti per ogni livello di abitanti. L'analisi grafica dimostra che la attuale numerosità dei rappresentanti italiana è leggermente superiore al parametro (è a destra della linea di tendenza), ma che con la riforma la rappresentatività sarebbe pesantemente sottodimensionata.
Un confronto: il costo degli organi di vertice (COFOG) ITA-UE
Ultimo parametro di confronto "serio" è sui costi della politica. Premetto che guardare i costi senza misurare i benefici (o viceversa) non è un approccio scientifico. Ma assumiamo per semplicità che 1 valga 1, e che un politico italiano valga quanto uno lussemburghese.
Sempre ammesso e non concesso che alla riduzione dei parlamentari corrisponda una riduzione della spesa pubblica, bisogna valutarla. Un parlamentare costa 15.000€ al mese, quindi la riduzione proposta si valuta attorno a 345 x 15.000 x 12 = 62.100.000,00 € 1/10 del costo attuale degli organi centrali (570 MIL) e circa lo 0,01% della spesa pubblica annuale, che è pari a 850.000MIL circa.
Un aiuto al nostro confronto lo troviamo sul sito di Eurostat e sul sito OCSE ricercando i dati sul COFOG (CLASSIFICATION OF THE FUNCTIONS OF GOVERNMENT).
La voce "01.1 - Executive and legislative organs, financial and fiscal affairs, external affairs" individua appunto i costi della politica in senso stretto. Nota Bene: ricercare il costo del solo parlamentare non è un confronto significativo, perché a seconda degli ordinamenti gli assistenti parlamentari sono pagati direttamente dal parlamentare (come in Italia), oppure dallo Stato. Nel secondo caso i costi sarebbero sottovalutati.
La classificazione è uno standard internazionale. Purtroppo gli USA non comunicano all'OCSE la voce, quindi non posso estendere il confronto oltreoceano. Inoltre Austria e Germania comunicano il solo dato generale, quindi comprensivo degli organi politici subnazionali. Quindi in uno dei confronti vedrete assente il dato. Per rendere confrontabili le cifre ho "normalizzato" i valori per numero di abitanti al 1 gennaio 2019. Per confrontare meglio un sistema unitario come quelli italiano o francese e uno federale come la Germania o l'Austria, vi propongo due confronti: quello tra i costi degli organi politici centrali, e quello dei costi degli organi politici nel loro complesso, compresi qundi i livelli subnazionali e locali.
Il quadro che ne emerge è che non c'è di per se un maggiore costo della politica italiana rispetto ai partner. Esiste sicuramente un deficit di efficienza come dimostrano il ricorso sistemico alla decretazione d'urgenza e il "magazzino" di leggi chiave rimandate da legislatura a legislatura (fine vita, conflitto di interessi ecc). Su questo vi richiamo alla Relazione dei "Saggi". Guardare ai "costi" senza verificare i "benefici" è una prassi inefficace. Altrimenti ... nessuno vorrebbe essere lussemburghese!
Organi politici centrali
Code | Dex | Pop | costo €/MIL | Costo/AB |
EU27_2020 | European Union | 446.824.564 | 160761,8 | 452,92 |
EA19 | Euro area | 341.902.187 | 139748,3 | 558,94 |
BE | Belgium | 11.455.519 | 6886,3 | 601,13 |
BG | Bulgaria | 7.000.039 | 4106,8 | 586,68 |
CZ | Czechia | 10.649.800 | 3554,3 | 333,74 |
DK | Denmark | 5.806.081 | 4733,9 | 815,33 |
DE | Germany | 83.019.213 | 0 | - |
EE | Estonia | 1.324.820 | 451,4 | 340,73 |
IE | Ireland | 4.904.240 | 2972,1 | 606,03 |
EL | Greece | 10.724.599 | 3033 | 282,81 |
ES | Spain | 46.937.060 | 14241 | 303,41 |
FR | France | 67.012.883 | 41498 | 619,25 |
HR | Croatia | 4.076.246 | 678,1 | 166,35 |
IT | Italy | 60.359.546 | 34420 | 570,25 |
CY | Cyprus | 875.899 | 643,5 | 734,67 |
LV | Latvia | 1.919.968 | 627,1 | 326,62 |
LT | Lithuania | 2.794.184 | 652,4 | 233,48 |
LU | Luxembourg | 613.894 | 1014,2 | 1.652,08 |
HU | Hungary | 9.772.756 | 3908,9 | 399,98 |
MT | Malta | 493.559 | 289,1 | 585,75 |
NL | Netherlands | 17.282.163 | 9792 | 566,60 |
AT | Austria | 8.858.775 | 0 | - |
PL | Poland | 37.972.812 | 7489,9 | 197,24 |
PT | Portugal | 10.276.617 | 3126 | 304,19 |
RO | Romania | 19.414.458 | 3804,2 | 195,95 |
SI | Slovenia | 2.080.908 | 797 | 383,01 |
SK | Slovakia | 5.450.421 | 1578,1 | 289,54 |
FI | Finland | 5.517.919 | 3563 | 645,71 |
SE | Sweden | 10.230.185 | 6901,5 | 674,62 |
Organi politici in generale
Code | Dex | Pop | costo | Costo/AB |
EU27_2020 | European Union | 446.824.564 | 268599,7 | 601,13 |
EA19 | Euro area | 341.902.187 | 224567,5 | 656,82 |
BE | Belgium | 11.455.519 | 10225,2 | 892,60 |
BG | Bulgaria | 7.000.039 | 1334,8 | 190,68 |
CZ | Czechia | 10.649.800 | 5592,5 | 525,13 |
DK | Denmark | 5.806.081 | 4859,7 | 837,00 |
DE | Germany | 83.019.213 | 61758 | 743,90 |
EE | Estonia | 1.324.820 | 545,3 | 411,60 |
IE | Ireland | 4.904.240 | 3128,4 | 637,90 |
EL | Greece | 10.724.599 | 3403 | 317,31 |
ES | Spain | 46.937.060 | 19009 | 404,99 |
FR | France | 67.012.883 | 43477 | 648,79 |
HR | Croatia | 4.076.246 | 990,7 | 243,04 |
IT | Italy | 60.359.546 | 42598 | 705,74 |
CY | Cyprus | 875.899 | 594,3 | 678,50 |
LV | Latvia | 1.919.968 | 709,3 | 369,43 |
LT | Lithuania | 2.794.184 | 690,7 | 247,19 |
LU | Luxembourg | 613.894 | 1023,9 | 1.667,88 |
HU | Hungary | 9.772.756 | 5469,9 | 559,71 |
MT | Malta | 493.559 | 312,1 | 632,35 |
NL | Netherlands | 17.282.163 | 15369 | 889,30 |
AT | Austria | 8.858.775 | 8655,5 | 977,05 |
PL | Poland | 37.972.812 | 12258,7 | 322,83 |
PT | Portugal | 10.276.617 | 6220,8 | 605,34 |
RO | Romania | 19.414.458 | 5657,3 | 291,40 |
SI | Slovenia | 2.080.908 | 977,4 | 469,70 |
SK | Slovakia | 5.450.421 | 2361,6 | 433,29 |
FI | Finland | 5.517.919 | 3509 | 635,93 |
SE | Sweden | 10.230.185 | 7868,7 | 769,16 |
Un confronto grafico (Italia in ROSSO)
Le intenzioni (ridurre i costi) saranno seguite dalle azioni?
Avevamo accennato al fatto che non c'è nessun legame forte tra riduzione del numero dei parlamentari e riduzione del costo della politica. C'è una generica "dichiarazione d'intenti" delle due maggioranze coinvolte in questa operazione. la gialloverde che la ha disegnata, e la giallorossa che la ha finalizzata.
Vi propongo due riflessioni, più gossipare che scientifiche, ma che fanno ben capire che difficilmente questa dichiarazione d'intenti sarà seguita da comportamenti concludenti.
Il contadino e la stalla
"Al vilan cal desfa la stala al taca a star ben" diceva Nonno Venerio. E i deputati sono chiaramente vacche da mungere per i partiti, come si evince dai rendiconti degli stessi. Vi rimando al sito Soldiepolitica aggiornato da Transparency.
Per fare un esempio, un deputato qualsiasi della Lega paga circa 50.000 Euro per l'elezione, più una rata di 3.000€ mensili al partito. Difficile pensare che ci si privi di una fonte di denaro del genere se non sostituendola con altre fonti non così trasparenti.
La punta dell'iceberg
Il costo dei parlamentari, dicevamo, è solo una parte dei costi della politica. Quello che si sta notando è la tendenza, soprattutto di leader populisti come Di Maio e Salvini, di contornarsi di staff molto più estesi e costosi dei loro predecessori. consulenze, commissioni, staff sono sempre spese che sosteniamo per gli organi politici centrali
Ad oggi lo staff del Ministro di Maio costa 721.580€ annui:
Incarico | Cognome e Nome | compenso lordo annuo |
Capo segreteria e Segretario particolare del Ministro | Belotti Cristina | 120.000,00 |
Consigliere del Ministro per gli aspetti legati alla comunicazione, relazioni con i media e soggetti istituzionali | Rubei Augusto | 140.000,00 |
Consigliere del Ministro per le comunicazioni digitali | Caporale Daniele | 80.000,00 |
Consigliere del Ministro per la cura delle relazioni con le forze politiche inerenti le attività istituz. Del MAECI | Dettori Pietro | 120.000,00 |
Consigliere del Ministro per i rapporti con la stampa | Mangieri Sara | 90.000,00 |
Consigliere del Ministro per le informazioni diffuse attraverso i media | Marici Giuseppe | 90.000,00 |
Consigliere del Ministro per le relazioni istituzionali | Festa Alessio | 11.580,00 |
Consigliere del Ministro per l'elaborazione digitale delle immagini e web designing (part-time 50%) | Dia Roberto | 35.000,00 |
Esperto Senior per il supporto nella trattazione delle questioni inerenti l'implementazione di attività connesse al tema delle politiche a favore dell'internazionalizzazione del settore produttuvo italiano e dell'attrazione degli investimenti | Gumina Andrea | 35.000,00 |
721.580,00 |
Lo staff del predecessore, Moavero Milanesi, costava meno di un terzo:
incarico | Cognome e Nome | compenso lordo |
Segretario particolare del Ministro | Menè Cristiana Maria | 46.198,65 |
Consigliere Ministeriale per la Prevenzione del Contenzioso | Sergio Fiorentino | 17.013,89 |
Consigliere del Ministro per le questioni di diritto internazionale ed europeo | Letizia Gianni | 44.236,11 |
Esperto tematiche CIAE | Salis Cristina | 30.625,00 |
Esperto per l’organizzazione di eventi istituzionali | Pancamo Maria Adriana | 30.000,00 |
addetto alla Segreteria particolare | Olivieri Valeria | 26.416,67 |
194.490,32 |
Notare anche le diverse funzioni ricoperte dai collaboratori, oltre che il costo. Per ulteriori dati, ad esempio i curricula, consultate i link.
Passiamo all'opposizione e al caso di Matteo Salvini quando era titolare del Ministero degli interni.
Oggi il Ministro Lamorgese ha uno staff di 4 persone per complessivi 280.000 di costo.
BERNARDINO | MARTIRANO | 120.000,00 |
ANDREA | TIRITICCO | 93.129,82 |
CRISTINA | PASCALE | 32.000,00 |
FRANCESCO | GUARINO | 32.000,00 |
277.129,82 |
Il predecessore Salvini ci faceva pagare invece sui 466.000 e. Notare la presenza di un incarico gratuito (ex ambasciatore Terraccano)...
STEFANO | BELTRAME | 95.248,07 |
LUCA | MORISI | 65.000,00 |
GIANANDREA | GAIANI | 65.000,00 |
ANDREA | PAGANELLA | 85.979,68 |
CRISTINA | PASCALE | 30.000,00 |
GIUSEPPE | BENEVENTO | 41.600,00 |
LUIGI CARLO MARIA | PERUZZOTTI | 41.600,00 |
GENNARO | TERRACCIANO | 0 |
ANDREA | PASINI | 41.600,00 |
466.027,75 |
Conclusioni
Traetele voi, non è difficile. Le mie sono lapidarie: questa riforma è una cagata pazzesca:
- Non c'è alcuna evidenza di un eccesso di costo degli organi centrali, né di un eccesso di numerosità del numero dei rappresentanti
- Non c'è alcun nesso causale tra riduzione del numero dei parlamentari e riduzione dei costi della politica. Questa verrebbe affrontata in un secondo momento
- Ci sono forti dubbi che si affronti poi seriamente la riduzione dei costi perché i parlamentari sono fonti di incasso per i partiti, e perché abbiamo visto che i leader di partito tendono ad avere costi di staff ben superiori ai tecnici, pagando collaboratori di dubbia utilità per le funzioni esecutive
- Non c'è alcuna correlazione tra il numero dei parlamentari e l'aumento dell'efficienza del sistema. Nello studio del 2013 i problemi sono ben più profondi e richiedono una riforma ben più radicale di 4 numeri in croce