L'ultimo discorso di Giacomo Matteotti

L'ultimo discorso di Giacomo Matteotti

30 maggio 1924, alla Camera dei deputati Giacomo Matteotti prende la parola per denunciare i metodi criminali con i quali i fascisti giustificarono il colpo di stato del 28 ottobre 1922 ottenendo una maggioranza schiacciante alle elezioni legislative. Impressionante il risultato elettorale: i fascisti passarono dallo 0,45% delle elezioni 1921 al 65% del 1924; crescita mirabolante, ma che poco ha di miracoloso. La vittoria fascista, come denunciato da Matteotti, era infatti avvenuta con il ricorso a sistemi propri della criminalità organizzata: pestaggi, intimidazioni, furto di schede magicamente riapparse compilate. Questo il discorso integrale, il resoconto stenografico della seduta potete leggerlo al link citato. Insomma Mussolini e la sua banda si rivelano la versione Horror di Cetto Laqualunque.

L'elezione, secondo noi, è essenzialmente non valida, e aggiungiamo che non è valida in tutte le circoscrizioni .
In primo luogo abbiamo la dichiarazione fatta esplicitamente dal Governo, ripetuta da tutti gli organi della stampa ufficiale, ripetuta dagli oratori fascisti in tutti i comizi, che le elezioni non avevano che un valore assai relativo, in quanto che il Governo non si sentiva soggetto al responso elettorale, ma che in ogni caso - come ha dichiarato replicatamente - avrebbe mantenuto il potere con la forza, anche se... (Vivaci interruzioni a destra e al centro — Movimenti dell'onorevole presidente del Consiglio) .
Voci a destra. Sì, sì ! Noi abbiamo fatto la guerra ! (Applausi alla destra e al centro) .
Codesti vostri applausi sono la conferma precisa della fondatezza del mio ragionamento. Per vostra stessa conferma dunque nessun elettore italiano si è trovato libero di decidere con la sua volontà... (Rumori, proteste e interruzioni a destra). Nessun elettore si è trovato libero di fronte a questo quesito.. .
se cioè egli approvava o non approvava la politica o per meglio dire il regime del Governo fascista. Nessuno si è trovato libero, perchè ciascun cittadino sapeva a priori che se anche avesse osato affermare a maggioranza il contrario, c'era una forza a disposizione del Governo che avrebbe annullato il suo voto e il suo responso .
(Rumori e interruzioni a destra) .
A rinforzare tale proposito del Governo, esiste una milizia armata Voci. Basta ! Basta ! PRESIDENTE. Onorevole Matteotti si attenga all'argomento .
MATTEOTTI. Onorevole Presidente, forse ella non jn'intende; ma io parlo di elezioni .
Esiste una milizia armata... (Interruzioni a destra) la quale ha questo fondamentale e dichiarato scopo: di sostenere un determinato Capo del Governo bene indicato e nominato nel Capo del fascismo e non, a differenza dell'Esercito, il Capo dello Stato .
Vi è una milizia armata, composta di cittadini di un solo Partito, la quale ha il compito dichiarato di sostenere un determinato Governo con la forza, anche se ad esso il consenso mancasse. (Commenti) .
In aggiunta e in particolare... (Interruzioni) mentre per la legge elettorale la milizia avrebbe dovuto astenersi, essendo in funzioni o quando era in funzione, e mentre di fatto in tutta l'Italia specialmente rurale abbiamo constatato in quei giorni la presenza di militi nazionali in gran numero.. .
FARINACCI. Erano i balilla ! MATTEOTTI. È vero, onorevole Farinacci, in Molti luoghi hanno votato anche i balilla ! Dicevo dunque che mentre abbiamo visto numerosi di questi militi in ogni città e più ancora nelle campagne (Interruzioni), gli elenchi degli obbligati alla astensione depositati presso i comuni, erano ridicolmente ridotti a tre o quattro persone per ogni città, per dare l'illusione dell'osservanza di una legge apertamente violata, conforme lo stesso pensiero espresso dal presidente del Consiglio che affidava ai militi fascisti la custodia delle cabine. (Rumori) .
A parte questo argomento del proposito del Governo di reggersi anche con la forza contro il consenso, e del fatto di una milizia a disposizione di un partito che impedisce all'inizio e fondamentalmente la libera espressione della sovranità popolare ed elettorale e che invalida in blocco l'ultima elezione in Italia, c'è poi una serie di fatti che successivamente ha viziate e annullate tutte le singole manifestazioni elettorali .
Forse al Messico si usano fare le elezioni non con le schede, ma col coraggio di fronte alle rivoltelle. (Vivi rumori — Interruzioni -— Approvazioni all'estrema sinistra) .
E chiedo scusa al Messico, se non è vero ! (Rumori prolungati) .
I fatti cui accenno si possono riassumere secondo i diversi momenti delle elezioni. La legge elettorale^ chiede... (Interruzioni — Rumori) .
Dicevo che il primo momento elettorale è quello per il quale ogni partito presenta con 300 o 500... (Interruzioni — Rumori) .
La presentazione delle liste - dicevo - deve avvenire in ogni circoscrizione mediante un documento notarile a cui vanno apposte dalle trecento alle cinquecento firme. Ebbene, onorevoli colleglli, in sette circoscrizioni su quindici le operazioni notarili che si compiono privatamente nello studio di un.notaro, fuori della vista pubblica e di quelle che voi chiamate « provocazioni », sono state impedite con violenza. (Rum,ori vivissimi) .
Volete i singoli fatti ? Eccoli: ad Iglesias il collega Corsi stava raccogliendo le trecento firme e la sua casa è stata circondata... (rumori) .
A Melfi è stata impedita la raccolta delle firme con la violenza. (Rumori). In Puglia fu bastonato perfino un notaio .
A Genova (Rumori vivissimi) i fogli con le firme già raccolte furono portati via dal tavolo su cui erano stati firmati .
Io espongo fatti che non dovrebbero provocare rumori. I fatti o sono veri o li dimostrate falsi. Non c'è offesa, non c'è ingiuria per nessuno in ciò che dico; c'è una descrizione di fatti .
Da parte degli onorevoli componenti della Giunta delle elezioni si protesta che alcuni di questi fatti non sono dedotti o documentati presso la Giunta delle elezioni. Ma voi sapete benissimo come una situazione e un regime di violenza non solo determinino i fatti stessi, ma impediscano spesse volte la denuncia e il reclamo formale .
Voi sapete che persone, le quali hanno« dato il loro nome per attestare sopra un giornale o in un documento che un fatto era avvenuto, sono state immediatamente percosse e messe quindi nella impossibilità di" confermare il fatto stesso. Già nelle elezioni del 1921, quando ottenni da questa Camera l'annullamento per violenze di una prima elezione fascista, molti di coloro che attestarono i fatti davanti alla Giunta delle elezioni, furono chiamati alla sede fascista, furono loro mostrate le copie degli atti esistenti presso la Giunta delle elezioni illecitamente comunicate, facendo ad essi un vero e proprio processo privato perchè avevano attestato il vero o firmati idocumenti! In seguito al processo fascista essi furono boicottati dal lavoro o percossi. (Rumori — Interruzioni) .
La stessa Giunta delle elezioni ricevette allora le prove del fatto .
Ed è per questo, onorevoli colleghi, che noi spesso siamo costretti a portare in questa Camera l'eco di quelle proteste che altrimenti nel Paese non possono avere alcun altra voce ed espressione .
In sei circoscrizioni, abbiamo detto, le formalità notarili furono impedite colla violenza, e per arrivare in tempo si dovette supplire malamente e, come si potè, con nuove firme in altre provincie. A Reggio Calabria, per esempio, abbiamo dovuto ' provvedere con nuove firme, per supplire quelle che in Basilicata erano state impedite .
A Melfi, a Iglesias, in Puglia... devo ripetere? (Interruzioni — Rumori) .
Presupposto essenziale di ogni elezione è che i candidati, cioè coloro che domandano al suffragio elettorale il voto, possano esporre in contradditorio con il programma del Governo, in pubblici comizi o anche in privati locali, le loro opinioni. In Italia, nella massima parte dei luoghi, anzi quasi da per tutto, questo non fu possibile .
Su ottomila comuni italiani, e su mille candidati delle minoranze la possibilità è stata ridotta a un piccolissimo numero di casi, soltanto là ove il partito dominante ha consentito per alcune ragioni particolari o -di luogo o di persona .
(Interruzioni — Rumori) .
Volete i fatti ? " La Camera, ricorderà l'incidente occorso al collega Gonzales .
Onorevoli colleghi, se voi volete contrapporci altre elezioni, ebbene io domando la testimonianza di un uomo che siede al banco del Governo, se nessuno possa dichiarare che ci sia stato un solo avversario che non abbia potuto parlare in contradditorio con me nel 1919 .
FINZI, sottosegretario di Stato per l'interno .
Michele Bianchi ! Proprio lei ha impedito di parlare a Michele Bianchi ! MATTEOTTI. Lei dice il falso ! (Interruzioni — Rumori). Il fatto è-semplicemente questo, che l'onorevole Michele Bianchi con altri teneva un comizio a Badia Polesine .
Alla fine, del comizio che essi tennero, sono arrivato io e ho domandato la parola in contradditorio .
Essi rifiutarono e se ne andarono e io rimasi a parlare .
EINZI, sottosegretario di Stato per l'interno .
Lo domandi all'onorevole Merlin che è il più vicino a lei ! L'onorevole Merlin cristianamente deporrà L'onorevole* Merlin ha avuto numerosi contradittori con me, e nessuno fu impedito o stroncato. Ma lasciamo stare il passato. Non dovevate voi essere ì rinnovatori del costume italiano, non dovevate voi essere coloro che avrebbero portato un nuovo costume morale nelle elezioni ì (Rumori) e, signori che mi interrompete, anche qui nell'assemblea 1 (Rumori a destra) .
L'inizio della campagna elettorale del 1924 avvenne dunque a Genova con una conferenza privata e per inviti da parte dell'onorevole Gonzales. Orbene, prima ancora che si iniziasse la conferenza, i fascisti invasero la sala e a furia di bastonate impedirono all'oratore di aprire nemmeno là bocca. (Rumori — Interruzioni -— Apostrofi) .
Allora rettifico ! Se, l'onorevole Gonzales dovette passare 8 giorri a letto, vuol dire che si è ferito da solo, non fu bastonato. (Rumori — Interruzioni). .
L'onorevole Gonzales che è uno studioso di San Francesco, si è forse autoflagellato! Mi limito, dico, alla nuda e cruda esposizione di alcuni fatti. Ma se per tale forma di esposizione domando il compatimento dell' Assemblea... (Rumori) non comprendo come i fatti senza aggettivi e senza ingiurie possano sollevare urla e rumori .
Dicevo dunque che ai candidati non fu lasciata nessuna libertà di esporre liberamente ih loro pensiero in contraddittorio con quello del Governo fascista e accennavo al fatto dell'onorevole Gonzales, accennavo al fatto dell'onorevole Bentini a Napoli, alla conferenza che doveva tenere il capo dell'opposizione costituzionale, l'onorevole Amendola, e che fu impedito.. .
L'onorevole Amendola fu impedito di tenere la sua conferenza per la mobilitazione, documentata, da parte di comandanti di corpi armati i quali intervennero nella città.. .
PRÉSUTTI. Dica bande armate, non corpi armati ! MATTEOTTI. Bande armate, le quali impedirono la pubblica e libera conferenza (Rumori) .
Del resto, noi, ci siamo trovati in queste condizioni: su 100 dei nostri candidati circa 60 non potevano circolare liberamente nella loro circoscrizione ! Non credevamo che le elezioni dovessero svolgersi proprio come un saggio di resistenza inerme alle violenze fìsiche dell'avversario, che è al Governo e dispone di tutte le forze armate! {Rumori) .
Che non fosse paura poi lo dimostra il fatto che, per un contraddittorio, noi chiedemmo che ad esso solo gli avversari fossero presenti e nessuno dei nostri ; perchè, altrimenti, voi sapete come è vostro costume dire « qualcuno di noi ha provocato » e come «in seguito a provocazioni » i fascisti « dovettero » legittimamente ritorcere l'offesa, picchiando su tutta la linea! (Interruzioni) .
PRESIDENTE . Concluda, onorevole Matteotti .
Non provochi incidenti ! - MATTEOTTI. Io protesto ! Se ella crede che, non gli altri mi impediscano di parlare, ma che sia io a provocare incidenti, mi seggo e non parlo ! (Approvazioni all'estrema sinistra — Rumori prolungati) .
PRESIDENTE. Ha finito? Allora ha facoltà di parlare l'onorevole Rossi.. .
MATTEOTTI. Ma che maniera è questa ! Lei deve tutelare il mio diritto di parlare ! Io non ho offeso nessuno ! Riferisco soltanto dei fatti ! ho diritto di essere rispettato ! (Rumori prolungati •— Conversazioni) .
CASERTANO, presidente della Giunta delle elezioni. Chiedo di parlare .
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'onorevole presidente della Giunta delle elezioni. C'è una proposta di rinvio degli atti alla Giunta .
MATTEOTTI. Onorevole Presidente ! .. .
PRESIDENTE. Onorevole Matteotti, se ella vuol parlare, ha facoltà di continuare, ma prudentemente .
MATTEOTTI. Io chiedo di parlare non prudentemente, nè imprudentemente, ma parlamentarmente ! PRESIDENTE. Parli, parli .
MATTEOTTI. I candidati non avevano libera circolazione... (Rumori — Interruzioni) .
Voci. Lasciatelo parlare! PRESIDENTE. Facciano silenzio ! Lascino parlare ! MATTEOTTI. Non solo non potevano circolare, ma molti di essi non potevano neppure risiedere nelle loro stesse abitazioni, nelle loro stesse città. Alcuno, che rimase al suo posto, ne vide poco dopo le conseguenze. Molti non accettarono la candidatura, perchè sapevano che accettare la candidatura voleva dire non aver più lavoro l'indomani o dover abbandonare il proprio paese ed emigrare all'estero .
( Commenti) .
Una voce. Erano disoccupati ! MATTEOTTI. No, lavorano tutti, e solo non lavorano quando voi li boicottate .
Voci da destra. E quando li boicottavate voi? Uno dei candidati, l'onorevole Piccinini, al quale mando a nome del mio gruppo un saluto... (Rumori) .
...conobbe cosa voleva dire obbedire alla consegna del proprio partito. Fu assassinato nella sua casa, per avere accettata la candidatura nonostante prevedesse quale sarebbe stato per essere il destino suo all'indomani. {Rumori) .
Ma i candidati - voi avete ragione di urlarmi, onorevoli colleglli - i candidati devono sopportare la sorte della battaglia e devono prendere tutto quello che è nella lotta che oggi imperversa. Io accenno soltanto, non per domandare nulla, ma perchè anche questo è un fatto concorrente a dimostrare come si sono svolte le elezioni. (Approvazioni all' estrema sinistra) .
Un'altra delle garanzie più importanti per lo svolgimento di una libera elezione era quella della presenza e del controllo dei rappresentanti di ciascuna lista, in ciascun seggio. Voi sapete che nella massima parte dei casi, sia per disposizione di legge, i sia per interferenze di autorità, i seggi - ' anche in seguito a tutti gli scioglimenti di Consigli comunali imposti dal Governo e dal partito dominante - risultarono composti quasi totalmente di aderenti al partito dominante .
Quindi l'unica garanzia possibile, l'ultima garanzia esistente per l.e- minoranze, era quella della presenza del rappresentante di lista al seggio. Orbene, essa venne a mancare. Infatti nel 90 per cento, e credo in qualche regione fino al 100 per cento dei casi, tutto il seggio era fascista e il rappresentante della lista di minoranza non potè presenziare le operazioni. Dove andò, meno' in poche grandi città e in qualche rara provincia, esso subì le violenze che erano minacciate a chiunque avesse osato controllare dentro il seggio la maniera come si votava, la maniera come erano letti e constatati i risultati .
Per constatare il fatto, non occorre nuovo reclamo o documento. Basta che la Giunta delle elezioni esamini i verbali di tutte le circoscrizioni, e controlli i registri .
Quasi dappertutto le operazioni si sono svolte fuori della presenza di alcun rappresentante di lista. Veniva così a mancare l'unico controllo, l'unica garanzia, sopra la quale si , può dire se le elezioni si sono svolte nelle dovute forme e colla dovuta legalità .
isToi possiamo riconoscere che in alcuni luoghi, in alcune poche città e in qualche provincia, il giorno delle elezioni, vi è stata una certa libertà. Ma questa concessione limitata della libertà nello spazio e nel tempo, e l'onorevole Farinacci, che è molto aperto, me lo potrebbe ammettere, fu data ad uno scopo evidente: dimostrare, nei centri .piti controllati dall'opinione pubblica e in quei luoghi nei quali una più densa popolazione avrebbe reagito alla violenza con una evidente. astensione controllabile da parte di tutti, che una certa libertà c'è stata .
Ma, strana coincidenza, proprio in quei luoghi dove fu concessa a scopo dimostrativo quella relativa libertà, le minoranze raccolsero una tale abbondanza di suffragi, da superare la maggioranza - con questa, conseguenza però, che la violenza che non si era avuta prima delle elezioni, si ebbe dopo le elezioni .
E noi ricordiamo quello che è avvenuto specialmen te nel milanese e nel geno venato ed in parecchi altri luoghi, dove le elezioni diedero risultati assai poco sodisfacenti in confronto della lista fascista .
Si ebbero distruzioni di giornali, devastazioni di locali, bastonature alle persone .
Distruzioni che han portato milioni di danni... (Vivissimi rumori al centro e a destra) Una voce a destra: Ricordatevi delle devastazioni dei comunisti ! Onorevoli colleghi, ad un comunista, potrebbe essere lecito, secondo voi, di distruggere la ricchezza nazionale, ma non ai nazionalisti, uè ai fascisti, come vi vantate voi ! Si sono avuti, dicevo, danni per parecchi milioni, tanto che persino un alto personaggio che ha residenza in Roma, ha dovuto accorgersene, mandando la sua adeguata protesta, e il soccorso economico .
In che modo si votava? Là votazione avvenne in tre maniere: l'Italia è una, ma ha ancora diversi costumi .
ifella valle del Po, in Toscana e in altre regioni che furono citate all'ordine del giorno del presidente del Consiglio per l'atto di fedeltà che diedero al Govermo fascista, e che prima erano state organizzate presso i contadini dal partito socialista, o dal partito popolare, gli elettori votavano sotto controllo del partito fascista, con la regola del tre. Ciò fu dichiarato e apertamente insegnato, persino da un prefetto, dal prefetto di Bologna: i fascisti consegnavano agli elettori un bollettino contenente tre numeri o tre nomi, secondo i luoghi, (Interruzioni) variamente alternati, in maniera che tutte le combinazioni, cioè tutti gli elettori di ciascuna sezione, uno per uno, potessero essere controllati e riconosciuti personalmente nel loro voto .
In» moltissime provincie, a cominciare dalla mia, dalla provincia di Rovigo, questo metodo risultò eccellente .
FINZI, sottosegretario di Stato per l'interno .
Evidentemente lei non c'era ! Questo metodo non fu usato ! MATTEOTTI. Onorevole Finzi, sono lieto che, con la sua negazione, ella venga implicitamente a deplorare il metodo che è stato usato .
FINZI,Lo provi ! Lo pubblicherò quando mi si assicurerà che le tipografie del Regno sono indipendenti e sicure; (Vivissimi rumori al centro e a destra) perchè come tutti sanno, anche durante le elezioni, i nostri opuscoli furono sequestrati, i giornali invasi, le tipografie devastate o diffidate di pubblicare le nostre cose. (Rumori) .
La regola del 3, cui prima accennavo, diede modo al partito dominante, di controllare personalmente ciascun elettore, ed applicare il giorno seguente ai ribelli la sanzione col boicottaggio dal lavoro e con le percosse. (Rumori) .
Nella massima parte dei casi però non vi fu bisogno delle sanzioni, perchè i poveri contadini sapevano inutile ogni resistenza e dovevano subire la legge del più forte, la legge del padrone, votando, per tranquillità della famiglia, la terna assegnata a ciascuno dal dirigente locale- del Sindacato fascista o del fascio. (Vivi rumori — Interruzioni) .
Io posso documentare e far nomi .
In altri luoghi invece furono incettati i certificati elettorali, metodo che in realtà era stato usato in qualche piccola circoscrizione anche nell'Italia prefascista, ma che dall'Italia fascista ha avuto l'onore di essere allargato a larghissime zone del meridionale; incetta di certificati, per la quale, essendosi determinata una larga astensione degli elettori che non si ritenevano liberi di esprimere il loro pensiero, i certificati furono raccolti e affidati a gruppi di individui, i quali si recavano alle sezioni elettorali per votare con diverso nome, fino al punto che certuni votarono dieci o venti volte e che giovani di 20 anni si presentarono ai seggi e votarono a nome di qualcheduno che aveva compiuto i 60 anni. (Commenti). Si trovarono solo in qualche seggio pochi, ma autorevoli magistrati, che, avendo rilevato il fatto, riuscirono ad impedirlo .
Coloro che ebbero la ventura di votare e di raggiungere le cabine, ebbero dentro le cabine, in moltissimi comuni specialmente della campagna, la visita di coloro che erano incaricati di controllare i loro voti. Se la Giunta delle elezioni volesse aprire i plichi e V e r i f i c a r e i cumuli di schede che sono state votate, potrebbe trovare che molti voti di preferenza sono stati scritti sulle schede tutti dalla stessa mano, così come altri voti di lista furono cancellati, o addirittura letti al contrario .
Non voglio dilungarmi a descrivere i molti altri sistemi impiegati per impedire la libera espressione della volontà popolare .
Il fatto è che solo una piccola minoranza di cittadini ha potuto esprimere liberamente il suo voto; anzi noi abbiamo potuto avere il nostro voto il più delle volte, quasi esclusivamente, da coloro che non potevano essere sospettati di essere socialisti. I nostri furono impediti dalla violenza; mentre riuscirono più facilmente a votare per noi persone nuove e indipendenti, ]e • quali, non essendo credute socialisti, si sono sottratte al controllo e hanno esercitato il loro diritto liberamente .
A queste nuove forze che manifestano la reazione della nuova Italia contro l'oppressione del nuovo regime, noi mandiamo il nostro ringraziamento. (Applausi all'estrema, sinistra — Rumori dalle altre parti della Camera) .
Per tutte queste ragióni, e per le altre che' di fronte alle vostre rumorose sollecitazioni rinunzio a svolgere, ma che voi ben conoscete perchè ciascuno di voi ne è stato testimonio per lo meno (Rumori) ...per queste ragioni noi domandiamo l'annullamento in blocco della elezione di maggioranza .
Riconosciamo che i ricorsi non potevano, per la stessa esistenza del regime di violenza, essere documentati .
Ma è appunto una investigazione che solo la Giunta nella sua discrezione, nella sua coscienza potrebbe compiere, investigando da per tutto, in ogni documento, luogo per luogo .
Noi domandiamo che sia compiuto tale esame, domandiamo alla Giunta che essa investighi sui metodi usati in quasi tutta Italia .
È un dovere e un diritto, senza il quale non esiste sovranità popolare. Noi sentiamo tutto il male che all'Italia apporta il sistema della* violenza; abbiamo lungamente scontato anche noi pur minori e occasionali eccessi dei nostri. Ma appunto per ciò, noi domandiamo alla maggioranza che essa ritorni all'osservanza del diritto. (Rumori — Interruzioni — Apostrofi dal centro) .
Voi che oggi avete in mano il potere e la forza, voi che vantate la vostra potenza, dovreste meglio di tutti gli altri essere in grado di fare osservare la legge da parte di tutti. (Interruzioni a destra) .
E la rivoluzione dov'è ? MATTEOTTI. Voi dichiarate ogni giorno di volere ristabilire l'autorità dello Stato e della legge. Fatelo, se siete ancora in tempo; altrimenti voi sì, veramente rovinate quella che è l'intima essenza, la ragione morale della Nazione. Non continuate più' oltre a tenere-la Nazione divisa in padroni e sudditi, poiché questo sistema certamente provoca la licenza e la rivolta .
Se invece la libertà - è data, ci possono essere errori, eccessi momentanei, ma il popolo italiano, come ogni altro, ha dimostrato, di saperseli correggere da se medesimo .
(Interruzioni a destra) .
Noi deploriamo invece che si voglia dimostrare che solo il nostro popolo nel mondo non sa reggersi da sè e deve, essere governato con la forza. Molto danno avevano fatto le dominazioni straniere. Ma il nostro popolo stava risollevandosi' ed educandosi, anche con l'opera nostra .
Voi volete ricacciarci indietro. Noi difendiamo la libera sovranità del popolo italiano al quale mandiamo il più alto saluto e crediamo di rivendicarne la dignità, domandando il rinvio delle elezioni inficiate dalla violenza alla Giunta delle elezioni. (Applausi all' estrema sinistra — Vivi rumori) .