La “maledizione” di San Benedetto

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La tappa del TDF di ieri, 7 luglio 2018, è passata accanto all'Abbazia di Maillezais, nel Dipartimento della Vandea.

Una Abbazia benedettina in rovina, come tante altre nel continente. Finire in rovina è un esito possibile, quando si è in "prima linea" nella difesa dei valori condivisi.

Ma ogni rudere costituisce una "medaglia al valore" per un Ordine monastico fondamentale per la ri-costruzione dell'Europa.

Piccola guida turistica per curiosi.

Un poco di storia

VI Secolo. Caduto l’impero romano l’Europa occidentale versa in una situazione di totale anarchia. Le popolazioni germaniche incalzate dagli Unni da oriente hanno trovano ad ovest una via di fuga e nuovi territori da strappare ad un impero oramai incapace di garantire ordine e sicurezza.

Predoni, bande di disperati scorrazzano nei territori saccheggiando e distruggendo ogni cosa. Le città si svuotano perché l’economia di scambio crolla a causa della totale assenza di sicurezza, e la popolazione, falcidiata da violenze e carestie, si rifugia in buona parte nelle campagne, barattando la propria libertà personale per un minimo di sicurezza (“servitù della gleba”).

Il processo di formazione di nuove organizzazioni burocratico/amministrative è lento e difficile. Alcuni tra i nuovi arrivati (Franchi, Visigoti, Ostrogoti, Vandali) si stabiliscono in un territorio stabile ed incominciano una lenta e difficile integrazione con quanto rimane delle popolazioni facenti parte dell’ex impero romano.

Tra la fine del V secolo e la prima metà del VI un monaco italiano (Benedetto da Norcia) si fa carico di conservare il patrimonio spirituale classico, ma anche di aiutare la sopravvivenza delle persone fornendo rifugio e cibo, grazie ad una “regola” orientata alla preghiera, allo studio, e al lavoro materiale. “Ora et labora” (o meglio “ora, lege et labora”).

San Benedetto attrae discepoli e diventa il punto di riferimento di una comunità di diversi monasteri in Italia prima, e successivamente in tutta Europa. Per l’opera inestimabile di conservazione e trasmissione della cultura classica, e di sollievo materiale delle popolazioni europee, i benedettini hanno storicamente costituito la spina dorsale d’Europa, della quale Benedetto è meritatamente il Patrono.

Eppure… sembra che una maledizione si sia abbattuta sull’opera di Benedetto e dei suoi discepoli. In luoghi diversi le Abbazie sono state distrutte dalla violenza di guerre, rivolte e saccheggi. E le abbazie erano sorte proprio per tutelare gli europei e la loro cultura da queste calamità.

Ne ho viste alcune in giro per l’Europa. Ve le propongo.


Seine-Maritime – Jumièges

In una ampia ansa della Senna, vicina alla foce sulla Manica, viene edificata nel 654 da San Filiberto una Abbazia dedicata a San Pietro.

Ha avuto una storia travagliatissima: distrutta da una razzia dei Vichinghi nel 841 viene ripristinata attorno all’anno 1000 su impulso di Guglielmo il Conquistatore.

 

Nuovamente saccheggiata nel 1562 durante le guerre di religione, e restaurata un anno dopo, viene nazionalizzata durante la Rivoluzione francese, venduta, e sfruttata come cava di pietra dagli acquirenti.

 


Vendée – Maillezais

Dedicata anch’essa a San Pietro, l’abbazia, poi divenuta Cattedrale di Maizellais è conosciuta come l’”abbaye du marais” (l’abbazia delle paludi) perché collocata su un isolotto roccioso tra le paludi del” Marais Poitevin” vicino alla foce della Sèvre tra Vandea e Charente. Siamo attorno all’anno mille.

 

L’opera dei monaci è fondamentale per la bonifica della zona paludosa.

L’abbazia ha dato protezione, tra gli altri, a Rabelais (Gargantuà et Pantagruele).

 


Lazio – Montecassino

Situata su una altura che domina la valle del Liri e la strada da strada da Roma a Napoli, è la sede storica della regola monacale.

Distrutta e ricostruita nel gennaio 1944, per un banalissimo errore di traduzione: i servizi di intelligence anglosassoni interpretarono "der Abt" (l'Abate) come die Abt., abbreviazione di Abteilung (il gruppo di artiglieria), come ricorda Eddy Bauer nella sua Storia Controversa della Seconda Guerra Mondiale.

L'Abbazia è il luogo in cui morì San Benedetto da Norcia, ed è ad oggi considerata come il centro principale del pensiero del Santo.