Pedalare!

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Lo spunto per il post lo hanno fornito gli amici del Consorzio del Velodromo di 100 (o Cento, in lettere). Si congratulano con un ex ragazzino cresciuto sportivamente nell'ambiente della struttura centese, divenuto ora professionista di squadra World Tour (la prima classe del ciclismo). 

Negli stessi giorni, si manifesta la preoccupazione per le sorti dell'impianto sportivo, che potrebbe essere declassato a struttura omologata solamente per i più giovani, precludendo di fatto lo scambio di esperienze tra generazioni che è sempre stato un importante fattore di crescita sportiva e umana per i giovanissimi ciclisti. 

Lo spunto apre a due considerazioni: un panorama del circuito world tour completate le iscrizioni all'UCI (Unione ciclistica internazionale) e ad una considerazione sugli investimenti degli enti locali nelle strutture sportive.


Panorama del circuito World Tour

Incominciamo con un panorama dell'elite del ciclismo, per capire come arrivarci. Il ragionamento non è esclusivo di questo sport, nella stessa situazione tante altre discipline ricordate economicamente solo in occasione di ori ed iridi. 

Teams

Come noto da 2017 non ci sono squadre italiane nel circuito World Tour, la ultima presente (Lampre) in quell'anno aveva ceduto la licenza alla squadra degli emirati (quella in cui milita il vincitore del tour 2020 Pogacar).

Francia e Belgio hanno 3 teams ciascuno nel circuito WT, USA e Germania 2 (tra cui la Bora di Sagan nella quale correrà Aleotti), le restanti 9 squadre sono ripartita una per nazione.

Questa, graficamente, la ripartizione del circuito per nazione. La dimensione delle bandiere corrisponde alla numerosità delle osservazioni per paese.

Top management.

La distribuzione geografica dei General Manager delle squadre professionistiche è abbastanza simile a quella delle squadre. Tra le non molte anomalie si affaccia il GM della Trek-Segafredo, l'italiano Luca Guercilena.

Interessante rapportare il numero alla dimensione (abitanti) del paese. Lo farò per tutte le tipologie di tesserati. Per i GM il piccolo Belgio ha una densità di 6 volte quella dei principali paesi e la altrettanto piccola Olanda di 3 volte.

Nazione Abitanti staff (n) Staff/mil
Belgio 11.484.055 3 0,26
Francia 67.059.887 3 0,04
Sudafrica 58.558.270 2 0,03
Paesi Bassi 17.332.850 2 0,12
Spagna 47.076.781 2 0,04
Regno Unito 66.834.405 2 0,03

 

Staff tecnico

Se passiamo allo staff tecnico (Direttori Sportivi e Assistenti) la distribuzione è decisamente differente. Fermo il primato belga si affaccia al secondo posto l'Italia con pari numerosità dei francesi.

Riproponiamo il confronto rispetto alle dimensioni dei paesi, il Belgio conta 7,5 volte i principali paesi, l'Olanda e la Danimarca 3.

Nazione Abitanti staff (n) Staff/mil
Belgio 11484055 27  2,35
Italia 60297396 19 0,32
Francia 67059887 19 0,28
Paesi Bassi 17332850 18 1,04
Spagna 47076781 15 0,32
Germania 83132799 10 0,12
Regno Unito 66834405 9 0,13
Australia 25364307 9 0,35
Danimarca 5818553 6 1,03

E arriviamo ai corridori

Nel 2021 l'Italia sarà il secondo paese per numero di professionisti sotto contratto con squadre World tour. Al primo posto il Belgio, che avendo una dimensione di poco meno di 1/6 della popolazione italiana in proporzione vale in proporzione 5 volte l'Italia.

Parametriamo per milione di abitanti e il risultato è abbastanza coerente con le altre statistiche. Dato a sorpresa, che mi ha spinto ad andare oltre i primi, il Lussemburgo. 

stato abitanti WT Riders WT/mil
Belgio 11.484.055 62 5,40
Italia 60.297.396 61 1,01
Francia 67.059.887 55 0,82
Paesi Bassi 17.332.850 37 2,13
Spagna 47.076.781 35 0,74
Germania 83.132.799 34 0,41
Australia 25.364.307 33 1,30
Danimarca 5.818.553 25 4,30
Regno Unito 66.834.405 23 0,34
Colombia 50.339.443 22 0,44
Stati Uniti d'America 328.239.523 18 0,05
Svizzera 8.574.832 14 1,63
Austria 8.877.067 10 1,13
Kazakistan 18.513.930 10 0,54
Nuova Zelanda 4.792.409 9 1,88
Norvegia 5.347.896 8 1,50
Polonia 37.970.874 8 0,21
Portogallo 10.269.417 7 0,68
Slovenia 2.087.946 7 3,35
Canada 37.589.262 6 0,16
Lussemburgo 619.896 6 9,68

Alcune riflessioni sui numeri

A parte il dato sul numero delle squadre WT, inquinato dai "dollari" dei paesi arabi, il movimento ciclistico internazionale ha due punti focali: BeNeLux e Vikinghi hanno le maggiori frequenze di sportivi di qualità nel ciclismo. Gli stessi numeri li otteniamo estendendo l'analisi alla categoria "pro", appena sotto la WT e al movimento femminile.

L'Italia è assente negli investimenti di vertice (WT), ma ha una importanza adeguata nella qualità delle persone sotto contratto delle squadre principali.

Ma da cosa deriva questa performance? Tradizioni centenarie, certo, ma anche una disponibilità di strutture "protette" (velodromi) ove potere fare appassionare i ragazzi in una situazione che permetta un impegno con tempi più compatibili con l'impegno scolastico e  con la sicurezza necessaria a rasserenare le mamme italiane. I tempi della strada e, soprattutto, la mancanza di educazione degli autisti italiani rispetto ad altri paesi rendono la attività su strada costosa (gli allenamenti vanno protetti) e poco "vendibile" alle famiglie.

Nb: ho preso i dati dei velodromi attivi su wikipedia. Sono dati non ufficiali che andrebbero validati, ma già abbastanza indicativi per il nostro ragionamento.

Il dato dei velodromi italiani è sopravvalutato. Quelli attivi sono, fonte Federciclismo, 27 di cui 1 indoor (Montichiari)

I paesi con maggiore concentrazione di ciclisti di qualità sono quelli con alta concentrazione di strutture protette, specialmente indoor, che permettono di proseguire la attività sui 12 mesi.

Stato popolazione Velo IND INDVelo/1mil Velodromi Velo/1Mil
Trinidad e Tobago 1.394.973 1 0,72 5 3,58
Svizzera 8.574.832 4 0,47 5 0,58
Nuova Zelanda 4.792.409 2 0,42 14 2,92
Danimarca 5.818.553 2 0,34 3 0,52
Australia 25.364.307 7 0,28 63 2,48
Belgio 11.484.055 3 0,26 15 1,31
Paesi Bassi 17.332.850 3 0,17 5 0,29
Portogallo 10.269.417 1 0,10 3 0,29
Repubblica Ceca 10.669.709 1 0,09 6 0,56
Bolivia 11.513.100 1 0,09 7 0,61
Spagna 47.076.781 4 0,08 7 0,15
Canada 37.589.262 3 0,08 9 0,24
Francia 67.059.887 5 0,07 17 0,25
Germania 83.132.799 5 0,06 23 0,28
Regno Unito 66.834.405 4 0,06 21 0,31
Cile 18.952.038 1 0,05 4 0,21
Corea del Sud 51.709.098 2 0,04 4 0,08
Perù 32.510.453 1 0,03 4 0,12
Polonia 37.970.874 1 0,03 7 0,18
Giappone 126.264.931 3 0,02 68 0,54
Sudafrica 58.558.270 1 0,02 6 0,10
Italia 60.297.396 1 0,02 31 0,51
Messico 127.575.529 2 0,02 11 0,09
Stati Uniti d'America 328.239.523 2 0,01 27 0,08
Brasile 212.559.417 1 0,00 6 0,03
Cina 1.397.715.000 6 0,00 6 0,00
India 1.366.417.754 1 0,00 15 0,01
Argentina 44.938.712 0 0,00 32 0,71
Venezuela 28.515.829 0 0,00 6 0,21
Colombia 50.339.443 0 0,00 8 0,16
Thailandia 69.625.582 0 0,00 4 0,06
Iran 82.913.906 0 0,00 4 0,05

 

Alcune considerazioni: 

Anche la distribuzione territoriale dei velodromi italiani è molto sbilanciata. Sono concentrati praticamente tutti nella pianura padana. Si tratta però di impianti normalmente caratterizzati da uno stato di degrado che è evidente anche dalle immagini satellitari. Unico impianto indoor è quello di Montichiari (BS) tra l'altro parzialmente utilizzabile.

 


Fallimento delle scelte collettive 

In questi giorni si sta discutendo nel Consiglio comunale della città emiliana il finanziamento di importanti opere di ristrutturazione del locale velodromo. Si tratta di una spesa abbastanza ridotta nel budget della cittadina emiliana. Sono appaltati 200.000€ per il ripristino, ne servirebbero a detta degli appassionati locali altri 50-100.000 per demolire una parte di tribuna e consentire alla pista di ottenere la larghezza necessaria alla omologazione per gare di primario livello.

L'impasse dei lavori e le indecisioni della politica riflettono un tipico caso di "fallimento della scelta collettiva" che penalizza nel nostro paese i velodromi ciclistici, ma anche altri tipi di impianti sportivi considerati "minori " rispetto al calcio-prenditutto.

Il locale velodromo "Ardizzoni", inaugurato nel 1923, ha ospitato in eventi campionissimi del calibro di Bartali, Coppi, Moser, Saronni e sfide internazionali a livello dilettantistico.

Come si vede dalla cartina, il venir meno della struttura centese determinerebbe una voragine di oltre 200 km di diametro tra Fiorenzuola e Forlì, e tra Firenze e Padova. Il velodromo è in posizione per servire adeguatamente 3 provincie (Ferrara, Modena e Bologna). Senza il velodromo le occasioni di allenamento degli atleti sarebbero decisamente ridotte, 

Perché i comuni investono troppo poco nei velodromi (e non solo)? 

Il primo motivo di "fallimento" in difetto nella fornitura di strutture sportive è lo scollamento tra proprietà (e costi) dell'opera e utilità della stessa. Nel nostro caso il neo pro Aleotti è residente a Finale Emilia, e l'altro prodotto di eccellenza del velodromo, la medaglia d'argento europea Donegà, è di Bondeno. Rispettivamente a  15 e 25 km dalla struttura, ma in altri comuni. Tra le donne la campionessa del mondo 2017 Rachele Barbieri da Pavullo (MO - 75 km di distanza) ha lasciato la pelle sull'anello centese. In passato tra le "leve" del velodromo ricordiamo l'olimpionico Turrini di Anzola Emilia (BO - 28 km).

Il proprietario della struttura, in questo ma nella quasi totalità dei casi è il Comune. Ovviamente il comune tenderà a considerare solamente i benefici per i residenti, che sono solo una piccola parte delle persone che possono usufruire dell'opera. Il danno di una insufficiente manutenzione/adeguamento della struttura si estenderebbe invece a ben 3 provincie.

In una mia simulazione, basata sui tempi di percorrenza rilevati dall'ISTAT, il bacino di utenza del velodromo (fino a 60' di percorrenza) è ragionevolmente quasi 50 volte (1,67 milioni vs 35.000) i residenti del comune che decide l'investimento.

Fasce percorrenza Residenti 01/01/2020 Cumulato
A-fino a 20'       181.133 181.133
B-da 20' a 40'   818.324  999.457
C-da 40' a 60' 670.580 1.670.037

 

Esercizio (per spiegare una inefficienza)

Secondo motivo di "fallimento" nella scelta collettiva è un meccanismo conosciuto già dai tempi della Rivoluzione francese. Il problema del cosiddetto "second Best". Lo chiariamo con un esempio. Teorico, ma non troppo.

Partiamo dalle "preferenze" sportive degli italiani. La Fonte è l'Indagine ISTAT "I cittadini e il tempo libero" - Anni 2006 e 2015. NB: come segnalato nel documento i dati non sono sommabili per colonna perché ogni individuo può aver praticato più di uno sport.

Preferenze degli italiani Maschi   Femmine   Maschi e Femmine
TIPI DI SPORT 2006 2015   2006 2015   2006 2015
Calcio, calcetto 39,7 38,5   1,5 1,2   24,2 23,0
Ginnastica, aerobica, fitness a cultura fisica 15,3 15,6   39,5 38,7   25,2 25,2
Sport acquatici e subacquei 18,0 17,6   29,9 26,1   22,8 21,1
Sport invernali, su ghiaccio e altri sport di montagna 11,4 10,0   11,2 8,3   11,3 9,3
Sport ciclistici 14,2 15,2   8,1 7,4   11,7 11,9
Atletica leggera, footing, jogging 11,7 16,6   10,8 17,1   11,3 16,8
Sport con palla e racchetta 8,2 7,2   4,0 3,6   6,5 5,7
Danza e ballo 1,4 2,0   13,5 16,8   6,3 8,1
Pallavolo 3,0 2,8   8,0 9,0   5,0 5,4
Arti marziali e sport di combattimento 4,7 6,0   2,1 2,1   3,6 4,4
Pallacanestro 5,0 5,5   1,4 1,8   3,6 4,0
Caccia 2,5 2,2   0,0 0,0   1,5 1,3
Pesca 3,2 2,6   0,1 0,1   1,9 1,6
Bocce, bowling, biliardo 1,5 1,8   0,3 0,2   1,0 1,1
Sport nautici 1,2 1,2   0,5 0,6   0,9 1,0
Altri sport con la palla 1,4 2,4   0,7 0,9   1,1 1,8
Escursioni/passeggiate di almeno 2km 0,0 3,8   0,0 8,6   0,0 5,8
Altro sport 4,3 4,2   3,7 5,4   4,1 4,7

Partiamo da questa distribuzione di preferenze per arrivare ad una scelta collettiva. Partiamo sempre dal Comune di Cento che, con 35.540 abitanti può permettersi un budget di circa 1.750.000 euro annui da spendere in strutture sportive.

Gli impianti in "ballo" sono questi.

Strutture costruzione  gestione  amm.to totale capex
Stadio omol. Serie Pro  19.000.000   760.000 475.000 1.235.000
Palazzetto con velodromo  10.000.000  400.000  250.000 650.000
Palazzetto con pista atletica 10.000.000 400.000 250.000 650.000
Stadio omol. Serie minori 10.000.000 400.000 250.000 650.000
Stadio esistente Manutenzione 1.000.000 400.000 200.000 600.000
Palazzetto semplice 8.000.000 320.000 200.000 520.000
Piscina coperta 2.000.000 80.000 50.000 130.000
Campo da Tennis coperto 500.000 20.000 50.000  70.000
Palestra coperta 1.000.000 40.000 25.000 65.000

Si conduce un regolare sondaggio in cui tutti i cittadini votano onestamente rivelando la propria preferenza cercando di fare spendere al Comune (cioè a se stessi e agli eredi) il meno possibile.

TIPI DI SPORT Media Stadio Palazzetto con velodromo Palazzetto con pista atletica Palazzetto semplice Piscina coperta Campi da Tennis
Calcio, calcetto 23,6 SI     SI    
Ginnastica, aerobica, fitness a cultura fisica 25,2       SI    
Sport acquatici e subacquei 21,95       SI SI  
Sport invernali, su ghiaccio e altri sport di montagna 10,3            
Sport ciclistici 11,8   SI        
Atletica leggera, footing, jogging 14,05     SI      
Sport con palla e racchetta 6,1       SI   SI
Danza e ballo 7,2       SI    
Pallavolo 5,2       SI    
Arti marziali e sport di combattimento 4       SI    
Pallacanestro 3,8       SI    
Caccia 1,4            
Pesca 1,75            
Bocce, bowling, biliardo 1,05            
Sport nautici 0,95            
Altri sport con la palla 1,45            
Escursioni/passeggiate di almeno 2km 2,9            
Altro sport 4,4            
  TOT SI 23,6 11,8 14,05 97,05 21,95 6,1
  % 13,5% 6,8% 8,0% 55,6% 12,6% 3,5%

Il Comune quindi partirà con un palazzetto semplice (520k), preferito dal 55% dei cittadini, farà una manutenzione straordinaria allo stadio esistente (600), e una piscina coperta, e alcuni campi da tennis coperti, e ilresto è un risparmio o investito in un paio di palestre coperte in più e qualche manutenzione. Rimangono però scontenti il 50,5% dei concittadini, che non hanno una struttura di riferimento, seppure di "ripiego" (second best).

Se invece il quesito è posto diversamente: quale sarebbe la struttura preferita se non potessi permetterti la preferita?

TIPI DI SPORT Media Stadio Palazzetto con velodromo Palazzetto con pista atletica Palazzetto semplice Piscina coperta Campi da Tennis
Calcio, calcetto 23,6 SI SI SI SI    
Ginnastica, aerobica, fitness a cultura fisica 25,2   SI SI SI    
Sport acquatici e subacquei 21,95         SI  
Sport invernali, su ghiaccio e altri sport di montagna 10,3            
Sport ciclistici 11,8   SI        
Atletica leggera, footing, jogging 14,05     SI     SI
Sport con palla e racchetta 6,1   SI SI SI    
Danza e ballo 7,2   SI SI SI    
Pallavolo 5,2   SI SI SI    
Arti marziali e sport di combattimento 4   SI SI SI    
Pallacanestro 3,8   SI SI SI    
Caccia 1,4            
Pesca 1,75            
Bocce, bowling, biliardo 1,05            
Sport nautici 0,95            
Altri sport con la palla 1,45            
Escursioni/passeggiate di almeno 2km 2,9            
Altro sport 4,4            
  TOT SI 23,6 86,9 89,15 75,1 21,95 14,05
  % 8,2% 30,3% 31,0% 26,2% 7,6% 4,9%

Vista la sostituibilità delle soluzioni "indoor" verrebbe scelta probabilmente una tra velodromo e pista di atletica indoor (650), verrebbe comunque fatta la manutenzione dello stadio (600), piscina e campo da tennis. Si riducono i risparmi ma la percentuale degli "scontenti "si riduce dal 50,5% ad una forcella tra il 36,5 e il 38,7%. Quindi a spesa analoga si giunge a una scelta preferibile.  

 

Come uscirne?

Quali soluzioni? un ingresso a pagamento per i non residenti, o un pagamento diretto da parte dei comuni co-beneficiari della struttura, un trasferimento di proprietà o diritto reale di godimento alle società sportive che possano farsi finanziare anche dagli altri comuni e/o da privati; qualcosa può essere tentato e deve esserlo, perché il sottodimensionamento delle strutture è evidente e sta penalizzando questo ed altri sport ben oltre le toppe messe dalle qualità e dall'impegno dei singoli.

Le forme ci sono, dalla gestione associata dei servizi tra comuni, all'investimento in project financing, alla concessione, al cofinanziamento del CONI, Federazioni, o fondi dell'Ufficio per lo Sport del Governo. Il problema chiave è uscire da un'ottica campanilistica, e di compiacenza dell'elettorato, entrambe causa di arcinoti "fallimenti" della decisione pubblica che portano ad investimenti polarizzati su 2/3 sport.