Revoke Article 50 and remain in the EU

Firmatari alla data del 25 marzo 2019 ore 6.13.16 10 millesimi GMT:  5.332.258

Giorno, ora ed addirittura secondi? Si, perché questo risultato è acquisito pochissimi giorni. Ci riferiamo alla petizione n° 241584 creata da Margaret Anne Georgiadou.

Mi sono divertito a prelevare i dati dei firmatari dal sito del parlamento britannico dedicato alle petizioni popolari e ad interfacciarli con i dati socioeconomici e i risultati politici delle "Costituencies" , ovvero dei 651 collegi elettorali uninominali in cui è suddiviso il Regno Unito, e che eleggono la Camera dei Comuni.

Mi concentro sulle costituencies  per una serie di ragioni, note ai britannici, ma forse non del tutto chiare in un paese con un sistema costituzionale molto differente.

L'altra camera, la Camera dei Lord è infatti un organo non elettivo, costituito attualmente da 781 membri di cui 90 con titolo ereditario, 26 Vescovi della Chiesa Anglicana, ed i restanti nominati a vita dal Monarca, su proposta dei Primi Ministri di turno. Il Regno Unito non ha un bicameralismo perfetto: la Camera dei Lord può rinviare le decisioni approvate dalla Camera dei Comuni per un riesame, ma non può bloccarle.

Il rapporto tra eletti e elettori è molto più stretto nel Regno Unito. Nelle parole e nei fatti i rappresentanti devono prestare massima attenzione ai "sentiments" degli elettori. Il sistema elettorale è infatti uninominale ad un turno. Chi prende più voti nella costituency viene eletto, gli altri rimangono a casa.

Per questi motivi e per la lunga tradizione democratica di questo paese le petizioni popolari sono identificate, trasparenti, velocemente accessibili e con obblighi di risposta del parlamento (se la petizione supera 10.000 firme) e del governo (se sono superate le 100.000).

Le risposte, ritardate risposte e risposte negative sono tutte registrate sul sito.

Fatte le doverose premesse, divertitevi con i numeri come preferite.