Identità e scambio nel cibo - Parte II - Organizzazione e mercato del cibo

Identità e scambio nel cibo - Parte II - Organizzazione e mercato del cibo

Parte II - Organizzazione e mercato del cibo

Qui invertiamo l'ordine: prima le slides poi alcune spiegazioni.

 

Slide1

Il mercato delle commodities agroalimentari (e non solo) è oramai mondiale e su prodotti sia presenti che futuri.

Il primo mercato al mondo è quello di Chicago (CBOT = Chicago Board of Trade) Website CME Group .

Perché Chicago? Perché storicamente era il mercato delle carni che arrivavano dal West, e delle granaglie del Midwest degli USA per gli stati industrializzati e altamente popolati dell’Est.


La catena logistica delle commodities arriva al consumatore tramite la GDO (Grande distribuzione organizzata). La crescente sensibilità verso le tematiche di sostenibilità ambientale ha spinto ad affiancare a questo metodo tradizionale anche catene distributive a km 0, come mercati contadini o consegne dirette contadino-consumatore.

Il mercato dei prodotti «premium» tradizionalmente caratterizzato da una catena distributiva di élite tramite gastronomie, enoteche, ecc.. si sta lentamente disintermediando: crescono i produttori che vendono direttamente via web.

Due colori: omaggio ad un saggio fondamentale sulle strategie competitive: Blue Oecean Strategy (Chan Kim & Mauborgne) Blue: successo - Red: bagno di sangue.

Slide2

Esempio enologico. Due vini che provengono dalla stessa Regione (la Provenza), si tratta in entrambi i casi di vini rosati, e del volume di 3 litri.

Il vino «Premium» costa ben 7 volte il vino «commodity». Prezzi al consumatore escluso trasporto prelevati il 2/2/2018.

Commodity segnala la particolare convenienza, aggiungendo uno sconto 30% sul prezzo di partenza (1/5 del premium), con extra sconto del 10% inserendo il codice promozionale

Cosa fa premio. Oltre alla qualità di base:

1)Packaging: Jéroboam vs VRAC

2)Narrativa: vitigni utilizzati, eventualmente note di colore

3)Giudizio dell’esperto: J.Robinson 16,5/20

Slides 3-7

L’OCSE, assieme alla FAO, aggiornano e rendono gratuitamente disponibili un database sulla produzione e consumi agroalimentari e della pesca, con le proiezioni di domanda e offerta nei prossimi 10 anni.

Anche se limitiamo l’analisi alle macro-categorie dei beni alimentari, nessun paese può dirsi autosufficiente: il mercato mondiale è talmente interdipendente da rendere necessari accorgimenti per permettere una distribuzione efficiente  delle risorse. I beni alimentari sono infatti deperibili, ed una inefficiente distribuzione è associata necessariamente allo spreco.

Il problema di base del commercio mondiale di questi beni è che i requisiti igienico sanitari non sono gli stessi in tutti i paesi.

Soluzione iniziale è stata introdurre controlli doganali per accertare idoneità delle merci al consumo. Si creava però una costosa (in tempo e soldi) barriera al commercio.

In un secondo momento ci si è resi conto che è molto più efficiente condividere le norme in fase di produzione, lasciando i controlli al dettaglio come puramente campionari o indotti da eventi (NAS, ad esempio, e polizia annonaria).

I paesi europei sono stati i primi a condividere questo approccio, e la politica agricola e della pesca condivisa è stato uno dei punti fondanti dell’Unione europea.

Oggi, tutti i paesi dell’Unione condividono medesime regole igienico-sanitarie, e questo permette la circolazione dei prodotti agricoli e della pesca senza barriere ed a costi ridotti. Qui i dettagli: Commissione UE- Agricoltura e pesca

E’ stato recentemente firmato un trattato tra l’Unione Europea ed il Canada (CETA) finalizzato ad accrescere scambi commerciali ed investimenti tra le due aree economiche.

In corso di definizione analoghi accordi con i paesi del Sudamerica (MERCOSUR) e il Giappone.
Un analogo accordo (TTIP) in corso di definizione con gli Stati uniti d’America si è interrotto dopo l’elezione alla Presidenza di Donald Trump.

A livello multilaterale, i paesi dell’Unione, assieme a tanti altri paesi citati, aderiscono alla WTO (World Trade Organization). Si tratta di una organizzazione piuttosto recente (fondata nel 1995)  ed è l’»erede» del GATT (General Agreement on Tariffs and Trade) Firmato a Ginevra nel 1947 da 23 paesi (grossomodo i paesi area occidentale dell’epoca, incluse Cina e Cuba, escluse Italia e Germania). 

Slides 8-11

Efficienza dello scambio.

Blu ha 2 pizze e 8 lattine di coca: Verde ha 9 pizze e solo 1 lattina. Blu rischia di affogare, Verde di ingozzarsi. Cosa possono fare per migliorare la situazione? Scambiare parte dei loro beni. Così entrambi hanno 5 pizze e 5 lattine, e possono godersi più cene.

Questa rappresentazione grafica del perché lo scambio accresce il benessere risale a fine ‘800 ed è chiamata scatola di Edgeworth o scatola di Edgeworth-Bowley.

Asimmetrie informative

Concetto definito agli inizi degli anni ‘70 dal Nobel George Akerlof.

Negli acquisti dei prodotti «premio» c’è sempre una asimmetria informativa. Ovvero chi produce conosce le qualità dei beni, chi compra ha informazioni relative.

Questo problema è un limite alla efficienza degli scambi, e, ad oggi, viene risolto ricorrendo a certificazioni rilasciate da soggetti terzi rispetto ai produttori e riconosciuti dai consumatori di più paesi.

Nell’Unione Europea, i marchi di origini DOP, IGP e STG sono ovunque riconosciuti, ed una unica autorità (l’EFTA) vigila sulla sicurezza alimentare dei cittadini dell’Unione, in collaborazione con forze dell’ordine e organi sanitari. Un mercato unico non può prescindere da regole condivise.

Regolamentare le risorse collettive

Le Risorse collettive sono una delle classiche situazioni di «fallimento» dei mercati; casi tipici una riserva di pesca/caccia/raccolta, la distribuzione delle acque per irrigare i campi ecc.

In questi casi l’entrata di un «concorrente» nell’utilizzo della risorsa provoca una diminuzione delle possibilità di consumo o produzione di tutti gli altri.

Esempio classico la pesca. Un area di pesca può produrre 10.000 tonnellate di pesce, se ci sono 10 pescherecci ,ognuno di questi ha 1.000 tonnellate di potenziale pesca.

Se entra una 11° barca, il potenziale di pesca di ciascuna è di 909 tonnellate. Le società entrano immediatamente in conflitto tra di loro.

Una economista americana, di origine scandinava (Elinor Ostrom) vinse il Nobel nel 2009 per  lo studio delle risorse collettive, e la enunciazione dei principi per risolvere questi conflitti. In sintesi, questo modello si rappresenta in una autorità esterna, partecipata dagli interessati (tramite le organizzazioni/i rappresentanti), una chiara definizione delle aree, una regolamentazione all’accesso (licenza), monitoraggio e limiti allo sfruttamento (misura minima prede, limiti quantitativi), sanzioni progressive per infrazioni alle «regole» di accesso.

Esternalità - lo sviluppo sostenibile

Industria e produzioni agroalimentari entrano spesso in conflitto. Il problema è tecnicamente di «esternalità». Il comportamento di un agente economico interferisce con il risultato degli altri. Per risolvere questi problemi le soluzioni principali solo di tipo regolamentare (limiti alle immissioni) oppure economico (accise sugli idrocarburi)