L'Italia dell'Asse - 1936-10 giugno 1940

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Bur, 21 giu 2013 - 416 pagine
Terminata la campagna d'Abissinia, il Regime annuncia con grande enfasi la rinascita dell'Impero italiano. La posizione del Paese nel fragile equilibrio europeo si fa delicata, e il fascismo la radicalizza ulteriormente decidendo di intervenire in cruciali crisi internazionali: prima quella spagnola, poi l'austriaca e la cecoslovacca. Il bisogno comune di stabilità - con le nuove colonie percorse dalla guerriglia, una posizione diplomatica compromessa, le finanze provate per lo sforzo bellico - rimane inascoltato. Intanto nasce l'"Asse Roma-Berlino", vengono promulgate leggi razziali sul modello di quelle tedesche, l'Italia aderisce al patto anti-Comintern ed esce dalla Società delle Nazioni; il legame tra Duce e Hitler è sempre più evidente. Dal 1936, quattro anni soltanto segnano tutta la ripida china che ci ha condotti alla seconda guerra mondiale. Mentre il progetto del Terzo Reich sconvolge l'Europa, il miraggio di una vittoria facile e sicura convince Mussolini a schierarsi al fianco dell'alleato. Il 10 giugno 1940 l'imperativo "Vincere!" sancisce l'ingresso dell'Italia nel conflitto. Le acclamazioni della folla, però, celano un malcontento ormai diffuso: la crisi tra il popolo e il suo campione si è consumata. Montanelli e Cervi affrontano un periodo ricco di avvenimenti e conseguenze; con una competenza indiscussa e illuminata dalle memorie personali, ci raccontano "senza pregiudizi né partiti presi" un passaggio cruciale della nostra storia.
 

Parole e frasi comuni

Informazioni sull'autore (2013)

Indro Montanelli, è stato il più grande giornalista italiano del Novecento: inviato speciale del “Corriere della Sera”, fondatore del “Giornale nuovo” nel 1974 e della “Voce” nel 1994, è tornato nel 1995 al “Corriere” come editorialista. Ha scritto migliaia di articoli e una cinquantina di libri. Tra gli ultimi volumi pubblicati da Rizzoli ricordiamo Morire in piedi e La sublime pazzia della rivolta nel 2006, L’impero bonsai nel 2007, I conti con me stesso nel 2009 e Ve lo avevo detto nel 2011.

Informazioni bibliografiche